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El-Erian: sveglia trader, è un “momento Sputnik”

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NEW YORK (WSI) – Quanto devono peggiorare le cose e quanto deve ancora rallentare la ripresa economica prima che gli operatori di mercato e i risparmiatori si rendano conto che conviene mettere al riparo i propri investimenti?

Se lo chiede retoricamente Mohamed El-Erian, che in un’intervista concesssa a Ben Moshinsky di Business Insider spiega come le banche centrali non abbiano più scelta se non quella di proseguire con le ricette di allentamento monetario straordinario che però hanno dimostrato di non funzionare. Lo fanno semplicemente perché sono l’unica cura che i banchieri sono in grado di adottare.

L’imprenditore americano, consulente economico della multinazionale Allianz, è noto per essere stato il Ceo di Pimco, il maggiore fondo obbligazionario al mondo. Quando parla negli Stati Uniti gli investitori stanno ad ascoltare attentamente quello che ha da dire su economie e mercati.

El-Erian è convinto che l’economia mondiale stia per avvicinarsi a un’intersezione a T, in cui una crisi finanziaria improvvisa spingerà i governi a unire le forze e varare piani coordinati per rilanciare la crescita.

L'ascesa e caduta di Pimco, di cui El-Erian è stato uno dei protagonisti
L’ascesa e caduta di Pimco, di cui El-Erian è stato uno dei protagonisti.

“Momento Sputnik” per mercati ed economia

Siamo in un “momento Sputnik“, secondo El-Erian. Negli Anni 50 gli Stati Uniti si resero conto che l’Unione Sovietica aveva mandato un satellite nello spazio e la classe politica di allora rispose a quella che venne percepita come una minaccia nazionale, incominciando a investire nella corsa alla conquista dello spazio contro i russi.

Gli strumenti per cambiare rotta ci sarebbero, ma manca ancora la volontà politica. O una soluzione concertata non viene mai trovata e quindi mai implementata, oppure,  come pensa invece che succeda l’economista statunitense, un evento choc colpirà il sistema obbligando le autorità a implementare la soluzione.

Gli scenari possibili sono tre:

  1. Un crac dei mercati finanziari;
  2. la crescita di popolarità dei movimenti politici anti-establishment spinge le autorità ad accontentare i cittadini frustrati dalle disuguaglianze di trattamento e salari;
  3. Una crisi economica simile a quella vista nel 2008, che porterebbe a un raro momento di coordinamento politico globale, come accaduto nell’aprile di 7 anni fa con il G-20 di Londra.

In un contesto in cui la diversificazione non paga più, o per lo meno da sola non è sufficiente a mettere gli investimenti al sicuro, andare cash è un consiglio che El-Erian dà a chiunque voglia usarla come carta strategica nella propria asset allocation.

Ci sono poi alcune parti del mercato su cui per un investitore tradizionale non ha senso puntare, perché sono estremamente distorte. È il caso dei bond governativi europei che rendono meno di zero. “Un investitore a lungo termine che volesse puntare su questi titoli sarebbe sicuro di subire una perdita”, ricorda El-Erian. “Uno speculatore a breve può sempre ottenere un capital gain, ma gli altri che detengono scadenze a lungo termine sono destinati a perdere i propri soldi”.

Quelle parti del mercato com i bond a tassi negativi allora vanno escluse dalla propria strategia di asset allocation e magari si potrebbe mettere i propri soldi in attività reali e non finanziarie, come per esempio investire nelle start-up (venture capital) e in asset illiquidi.

Fonte: Business Insider