Società

Economia Usa in ripresa? Si, almeno stando al Census

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New York – L’economia statunitense sta dando segnali di ripresa e ormai e’ in via di stabilizzazione: a rivelarlo non sono le ultime stime di qualche guru dei mercati o dell’universo macro, bensi’ gli ultimi dati del Census.

Gia’, perche’ gli americani sono di nuovo ‘in movimento’ e sempre piu’ maggiorenni stanno lasciando le proprie famiglie per provare a testare il mercato del lavoro o per iscriversi all’universita’.

Il tasso di poverta’ sta diminuendo e il tasso di contrazione delle nascite sta rallentando il ritmo.

Alla faccia dei pronostici pessimisti di diversi economisti, i numeri demografici relativi al 2011 offrono piu’ di un barlume di speranza per l’economia Usa e per quella ripresa iniziata formalmente a meta’ 2009.

Il sondaggio riguarda gli ultimi 12 mesi di tempo fino a marzo, durante i quali la disoccupazione e’ scesa dal 9,6% all’8,9%. Non certo un gran miglioramento. Che non tutto fili a gonfie vele e’ evidente a tutti: il tasso di disoccupazione e’ ancora all’8,1% e la quota di case di proprieta’ e’ calata ai minimi di oltre dieci anni, subendo una contrazione per il quinto anno di fila (al 64,6% della popoolazione).

Nel complesso, tuttavia, gli analisti sostengono che gli ultimi dati sul censimento offrono la dimostrazione che la maggiore economia al mondo si sta finalmente stabilizzando dopo cinque anni di piena crisi. E’ la recessione piu’ grave e piu’ duratura dai tempi della Grande Depressione.

I dati, secondo Andrew Cherlin, professore di sociologia alla Johns Hopkins University, sanciscono “l’inizio della ripresa della famiglia americana da quando e’ iniziata la Grande Recessione”, come viene chiamato l’ultimo periodo di crisi, scatenato dallo scoppio della bolla immobiliare dei mutui subprime.

In particolare viene sottolineata la componente dell’incremento della mobilita’ e il fatto che un sempre maggior numero di giovani incomincia a lasciare casa, chiaro sintomo della ricerca di una prospettiva di lavoro e di un’indipendenza.

“Potrebbe essere il fatto che l’economia e’ tornata a creare lavoro, anche se a ritmi modesti, o forse semplicemente la sensazione che il peggio e’ ormai alle spalle”, dice Cherlin. A volte basta crederci perche’ un sogno si avveri.