Società

ECONOMIA UE: CONSUMATORI PREOCCUPATI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Gli europei sono preoccupati quasi quanto gli Americani dall’attacco terroristico, secondo quanto evidenziano gli indici sulla fiducia dei consumatori.

In Italia l’indice a settembre ha sostanzialmente tenuto portandosi da 120,7 a 121,1 punti. Cio’ che preoccupa è invece il sottoindice sulle attese che dal +17 di agosto è passato a +5 di settembre, mettendo in luce i timori degli italiani per il breve periodo.

Il giorno dopo che il dato sulla fiducia dei consumatori americani ha avuto il calo maggiore degli ultimi dieci anni, anche l’indice olandese è calato di 9 punti su base semestrale. Il ribasso è il peggiore dalla crisi asiatica del 1998.

L’indice dei consumatori britannici di mercoledì, che in parte riflette il sentimento dopo i fatti dell’11 settembre, si è spezzettato in settembre.

L’indice olandese potrebbe cedere ancora nei prossimi mesi perché l’attacco dei terroristi “è arrivato in un momento in cui l’economia è più vulnerabile” rispetto alle condizioni presenti durante la crisi asiatica o la Guerra del Golfo, ha detto Gert Buiten, economista dell’Ufficio di Statistica olandese.

Sulla stessa linea il Fondo Monetario Internazionale che, nella relazione presentata mercoledì, ha tagliato le stime per la crescita di molti stati anche di mezzo punto. Per la zona euro, il FMI ha portato le sue previsioni a +1,8% dal +2,2% e per il prossimo anno le stime sono state riviste dal +2,8% a +2,4%. La Germania crescerà dello 0,8% nel 2001 e dell’1,8% l’anno a venire.

Questi cambiamenti non tengono in considerazione gli attacchi terroristici al World Trade Center e al Pentagono, che potrebbero rabbuiare notevolmente le previsioni.
“Non ci sono dubbi che gli attacchi stanno avendo effetti negativi in tutto il mondo e sta aumentando i rischi di una caduta dell’outlook nel breve periodo” ha detto Kenneth Rogoff, capo economista del FMI.

Rogoff ritiene che gli effetti diretti sulle economie mondiali possa essere “relativamente moderato”, ad esclusione delle linee aeree, le assicurazioni ed il turismo. Ci sono “ancora ragionevoli prospettive” che l’economia possa iniziare a recuperare nella prima parte del 2002. Le ragioni di questo cauto ottimismo: lo stimolo delle ultime manovre fiscali e monetarie; i forti fondamentali di molte economie, bassa inflazione, riduzione dei debiti, più flessibilità nei tassi di cambio di molte economie emergenti; la crescita della produttività statunitense.