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E’ sempre il nord il motore dell’Italia

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Roma – Nel 2010 l’economia italiana ha fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo dell’1,3%, che fa seguito alle flessioni dei due anni precedenti (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009): la crescita maggiore si e’ verificata al Nord-Est, fanalino di cosa il Sud. Lo segnala l’Istat nella stima anticipata di alcuni aggregati economici nelle ripartizioni geografiche.

In particolare a livello territoriale il Pil e’ aumentato dell’1,7% nel Nord-Ovest, del 2,1% nel Nord-Est, dell’1,2% nel Centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno.

Nel Nord-Est, all’incremento del Pil ha contribuito principalmente il settore industriale, con un aumento del 3,9% (+2,8% la variazione media nazionale). Significativo e’ stato anche l’apporto dei servizi (+1,6%, contro il +1,0% della media nazionale) e del settore agricolo (+1,5%, a fronte del +1,0% della media nazionale).

Anche nel Nord-Ovest e’ stata l’industria ad aver segnato la ripresa piu’ marcata del valore aggiunto (+3,7%). Segue il settore terziario (+1,2%) e, quindi, l’agricoltura, con un incremento dello 0,9%.

Il Centro e’ la ripartizione geografica in cui gli effetti della crisi economica nel 2009 erano stati piu’ contenuti: pertanto, anche l’intensita’ della ripresa nel 2010 e’ risultata piu’ moderata (+1,2%). Solo il comparto dei servizi ha presentato una crescita del valore aggiunto (+1,2%) superiore a quella media, mentre il settore industriale ha segnato un aumento del 2,3% e l’agricoltura ha fatto registrare un arretramento (-0,5%).

Il Mezzogiorno, infine, e’ la ripartizione che mostra la maggiore difficolta’ di recupero. Il Pil e’ aumentato, infatti, di appena lo 0,2%, a fronte di un incremento complessivo dell’1,7% del Centro-Nord. Il settore che ha segnato maggiormente il passo e’ quello industriale: in presenza di una incisiva ripresa a livello nazionale, l’industria del Mezzogiorno ha fatto registrare una flessione del valore aggiunto dello 0,3%. Solamente l’agricoltura ha sperimentato un aumento del valore aggiunto (+1,4%) superiore alla media nazionale, mentre nel settore terziario la crescita e’ stata estremamente contenuta (+0,3%).