Economia

È il giorno della FED, le attese degli analisti

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Fari del mercato puntati oggi sulla FED che questa sera alle ore 20 comunicherà le ultime novità sul fronte della politica monetaria Usa. Sebbene non ci si aspetti alcun cambiamento di rilievo nella politica monetaria ultra-accomodante della banca centrale USA, gli investitori attendono la consueta conferenza di ascoltare le parole del presidente Jerome Powell, che non dovrebbe cambiare la propria guidance sulla politica monetaria, ma potrebbe invece illustrare le sue linee di intervento su inflazione, acquisto di titoli di stato e in generale sui rischi posti sul sistema finanziario dai crescenti prezzi degli asset finanziari.   

Secondo Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management, è probabile che Powell ribadisca l’intento della FED di pazientare rimarcando l’approccio “basato sui risultati” – contrario alle aspettative.
Per quanto riguarda un possibile futuro calo degli acquisti di asset, gli analisti si concentreranno sulla formulazione riguardante l’enfasi della FED sul fatto che è necessario “un po’ di tempo” almeno fino a quando non si registreranno progressi sostanziali, in particolare alla luce dei passati e forti payroll di marzo. “Per il momento – conclude l’esperto- è probabile che la FED mantenga la sua posizione prudente e accomodante”.

FED: atteso approccio cauto

Nessun cambio di strategia è messo in conto per François Rimeu, Senior Strategist, La Française AM, che si aspetta
un miglioramento della sua valutazione dello stato attuale dell’economia dopo i solidi dati arrivati nelle scorse settimane (sull’occupazione e sui settori più colpiti dalla pandemia) e grazie all’accelerazione del ritmo delle vaccinazioni.

“Ciò detto, ci aspettiamo che la Federal Reserve rimanga dietro la curva, in particolare a causa del livello di incertezza sulla crisi della salute pubblica. Il presidente Powell ribadirà che i membri devono vedere “ulteriori progressi sostanziali” sia sull’occupazione che sull’inflazione prima di normalizzare la politica monetaria” ha spiegato l’esperto aggiungendo che “non ci aspettiamo che la FED cambi la sua strategia di comunicazione o offra indicazioni sulla tempistica sulla riduzione dei suoi acquisti di treasury e titoli garantiti da mutui (MBS) prima della seconda metà dell’anno (riunione di giugno al più presto, molto probabilmente al convegno di Jackson Hole ad agosto).
Powell sottolineerà anche che il completamento del Quantitative Easing è una condizione necessaria prima che la Fed consideri l’aumento dei tassi”.