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DUEMILA EURO DI RISPARMI PER CHI HA UN MUTUO A TASSO VARIABILE

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(WSI) – Il 2009 potrebbe non essere un cattivo anno per chi ha acceso mutui a tasso variabile. Non solo. Si annunciano novità anche per chi dovrà stilare un prestito per acquistare una casa e potrà farlo agganciando gli interessi ai tassi praticati dalla Banca centrale europea piuttosto che a indici come l’Euribor che avevano perso affidabilità.

Quest’anno potrebbero verificarsi quindi risparmi significativi per le famiglie che hanno un mutuo immobiliare a tasso variabile. E questo grazie alla discesa dei tassi d’interesse della Bce. Secondo le previsioni sull’economia italiana del centro studi di Confindustria (Csc), dopo una serie di tagli da parte della Bce nel corso dell’anno, «il tasso ufficiale sarà pari all’1,75% in media nel 2009 (2,12 punti percentuali in meno rispetto alla media del 2008)». Per chi ha un mutuo a tasso variabile, quindi, il Csc prevede un risparmio alla fine dell’anno di 2.064 euro.

Nello scenario di Viale dell’Astronomia, l’Eurotower farà nuovi tagli dei tassi nella prima metà del 2009 e già alla fine del primo trimestre, «con due tagli di un quarto di punto, porterà il tasso di rifinanziamento al 2% (oggi è al 2,5%, ndr), cioè al livello minimo toccato nel precedente ciclo (2003-2005)». E nel secondo trimestre «lo ridurrà ancora, portandolo all’1,5%».

Il risparmio ottenuto dalla discesa dei tassi – secondo le previsioni del Csc – sarà quindi 2,9 miliardi sui mutui a tasso variabile, «di cui 1,2 miliardi già entro la fine del 2008 e altri 1,7 miliardi per dicembre 2009». E sarà un risparmio significativo, perché tutto concentrato sulle famiglie che hanno acceso questo tipo di mutuo, «con un beneficio di 172 euro in totale per ogni rata, cioè 2.064 euro annui alla fine del 2009 (quando ai 72 euro mensili ottenuti nella seconda metà del 2008 se ne sommeranno altri 100)».

Da gennaio inoltre, in base al decreto anticrisi, le banche devono offrire ai clienti la possibilità di firmare contratti a un tasso variabile indicizzato non all’Euribor ma al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale della Bce. Non solo la Bankitalia ha imposto alle banche una maggiore trasparenza sui mutui con apposite comunicazioni anche a chi ha già acceso un prestito.

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