Economia

Draghi: ripresa in secondo semestre 2013

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Roma – Il processo delle riforme fiscali che l’Eurozona ha avviato avrà un impatto economico nel breve termine ma i paesi membri sono sulla buona strada per assistere a una ripresa economica nel secondo semestre del 2013. E’ quanto ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, in un’intervista rilasciata alla radio Europe 1.

Draghi ha continuato affermando che i governi devono muoversi per raggiungere l’obiettivo di una Unione bancaria, per evitare la frammentazione del settore finanziario. La vigilanza deve essere “centralizzata” e si “deve applicare a tutte le banche”. Necessario ridurre anche le rigidità presenti nel mercato de lavoro, soprattutto in quelli di Francia e Italia.

Il numero uno dell’Eurotower precisa che in questo momento “non siamo ancora fuori della crisi”, ma è vero che i segnali di miglioramento sui mercati finanziari inducono a essere “piuttosto tranquilli”.

Draghi ha ribadito l’impegno alla difesa dell’euro, ma sulla crescita economica tocca ai governi agire e, in particolare, “la competitività è la parola chiave per la crescita e il lavoro”.

Alla Banca centrale europea “siamo pronti a intervenire nuovamente se dovesse servire” per placare le tensioni dei mercati ha aggiunto, “anche con mezzi senza limiti ex ante”. Tuttavia come “ho già detto ci saranno sempre delle condizioni” per gli interventi della Bce. Ancora: “siamo finiti in questa situazione per politiche economiche sbagliate o assenti, e quindi interverremo a condizione che anche i governi agiscano”.

I leader europei devono sfruttare la stabilizzaizone di questi ultimi mesi dei mercati per premere sulle riforme strutturali, ha affermato il presidente della Bce, parlando di “un certo grado di fiducia” ora nel guardare alle sfide che ci sono davanti. “Le indicazioni di questi ultimi mesi, di una stabilizzazione delle condizioni dei mercati, ci consente a tutti di fronteggiare con un certo grado di fiducia le sfide di medio termine che ci troviamo di fronte”.

“Tutti i decisori – ha affermato intervenendo ad un convegno a Parigi organizzato dal ministero dell’Economia francese – devono sfruttare questa opportunità per perseguire con determinazione le riforme indispensabili. La sfida è rilevante, ma la posta in gioco, una crescita equilibrata e non inflazionistica, portatrice di lavoro e di progresso sociale, è ancora maggiore”.