ROMA (WSI) – “L’Eurozona non è un’unione politica in cui alcuni paesi pagano sempre per gli altri”. Il riferimento è rivolto chiaramente alla Grecia e a farlo è il numero uno della Bce, Mario Draghi, che parla in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Banca Centrale europea. Inaugurazione accompagnata da diverse proteste.
“I paesi devono essere in grado di camminare con le proprie gambe e ognuno è responsabile per le proprie politiche”: se “alcuni paesi hanno dovuto affrontare un difficile periodo di aggiustamento è stato prima di tutto una conseguenza delle loro decisioni passate”.
La Bce “come banca centrale dell’Eurozona deve ascoltare attentamente quello che dicono i propri cittadini”. Draghi ha sottolineato che all’interno dell’opinione pubblica non ci siano giudizi omogenei. Ci sono “quelli che credono che l’Europa faccia troppo poco, vogliono più solidarietà finanziaria tra i paesi” e altri che credono che l’Europa “stia facendo troppo, e vedono risposta nella rinazionalizzazione e nella sovranità delle economie nazionali”. Ma “rinazionalizzare le nostre economie non è la risposta” ai problemi-dell’integrazione.
“La solidarietà è centrale nell’integrazione europea; è giusto che durante la crisi i paesi si siano aiutati reciprocamente, ma l’euro non è una sorta di unione politica dove alcuni paesi pagano permanentemente per gli altri”.