Economia

Draghi a Roma. Slogan “Fuori i banchieri” e scontri. Studente ferito

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ROMA (WSI) – Il presidente della Bce Mario Draghi a Roma, accolto da proteste che sono sfociate in scontri tra studenti e forze dell’ordine. Un centinaio di studenti ha di fatto contestato la presenza del banchiere a un convegno che si è svolto all’Università di Roma Tre.

Si segnala al momento un ferito: si tratta di uno studente, che ha presentato un taglio alla fronte dopo uno scontro con le forze dell’ordine, che sono intervenute quando i manifestanti si sono accalcati all’uscita dall’Ateneo di Draghi. Diversi slogan tra cui “Fuori i banchieri dall’università” e “la Ue è per le manganellate agli studenti”.

“Sono qui per spiegarvi l’azione che la Bce ha intrapreso per rispondere alla crisi in cui l’area euro, e specialmente l’Italia, si trovano”, ha detto Draghi.

La Bce si è impegnata a “continuare l’espansione del suo bilancio fino a riportarlo ai livelli del 2012 e a ulteriori misure se tutto ciò che è stato deciso non sarà sufficiente”, ha continuato, parlando durante il convegno, dedicato all’economista Federico Caffè; economista che, stando alle parole del numero uno della Bce, “ha saputo vedere dentro di me, indirizzarmi come un padre, mi ha dato fiducia”, è stato oltre che “un economista straordinario, una persona umana per me straordinaria” e ha “scommesso su di me”.

Nel discorso Draghi ha sottolineato che attraverso l’integrazione europea, come dimostrato dall’Unione bancaria, “non si tratta di perdere sovranità nazionale”, anche e soprattutto perché i Paesi con alto debito l’hanno già persa”. Si tratta piuttosto “di riacquisire, di condividere la sovranità nazionale”.

“La politica monetaria ha fatto e continuerà a fare la sua parte ma da sola non basta -, ha sottolineato – Dal lato della domanda, si pensi soltanto al fatto che gli investimenti privati nell’area dell’euro dal 2007 sono calati del 15% e quelli pubblici del 12%”.

“Non dimentichiamo che in alcuni dei paesi dell’area dell’euro la disoccupazione era gia’ molto alta ben prima della crisi. Allo stesso tempo c’è ampia evidenza che una quota significativa dell’attuale disoccupazione è anche strutturale. Una politica monetaria espansiva, una politica fiscale, che, nel rispetto delle regoli esistenti, veda maggiori investimenti e minori tasse, non sono sufficienti a generare una ripresa della crescita forte e sostenibile senza le necessarie riforme strutturali dei mercati dei prodotti e del lavoro”.

Sono seguite raccomandazioni su “maggiore concorrenza, completamento del mercato unico europeo, misure che permettano ai lavoratori disoccupati di trovare rapidamente un nuovo posto di lavoro diminuendo la durata della disoccupazione, misure che permettano di innalzare il livello di specializzazione e di adattarne le caratteristiche alla domanda sono da tempo nell’agenda della politica economica di molti paesi dell’euro: la riflessione faccia ora posto all’attuazione. E’ chiaro che entrambe le politiche, quella della domanda e quella dell’offerta, sono necessarie”. (Lna)