Società

Disastri bancari: ufficio di Presidenza Commissione, rischio nebbia

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Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle banche: rischio nebbia!

 

Venti Deputati e altrettanti Senatori andranno a comporre la Commissione che scriverà la storia sui disastri bancari, non solo recenti.

La Presidenza, che doveva essere un incarico da affidare al Partito democratico sembra invece destinato a cambiare traiettoria: oggi si parla di due alternative come Enrico ZANETTI di Scelta civica o Pier Ferdinando CASINI.

Parlando a pelle, con la prima soluzione, forse, si riuscirà a capire qualcosa circa i tanti interrogativi che stanno in testa a tutti gli italiani, come:

  • Quali sono state le cause del dissesto di tante banche che, amplificando a dismisura il monte sofferenze e quindi non riuscendo a recuperare molto o comunque abbastanza del credito erogato, sono fallite;
  • La causa dei dissesti è stato il credito allegro, concesso senza garanzie – a babbo morto – oppure per l’assenza di controlli adeguati;
  • Non aver imposto agli intermediari “accantonamenti” adeguati dagli utili annuali di esercizio, favorendo compensi lunari agli amministratori e dividendi gonfiati ai soci e azionisti, è stata una concausa dei fallimenti;
  • L’aver venduto “obbligazioni” a clientela retail quando già gli Istituti versavano in condizioni di coma irreversibile.

Insomma le domande sono tante, forse addirittura troppe, laddove la politica non ha garantito il rispetto del dettato Costituzionale, dove il 1° comma dell’art.47 testualmente recita:  “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.

Con Zanetti quindi, contrariamente alla storia delle Commissioni passate abbiamo qualche speranza, forse!

Io, per il mio proverbiale ottimismo, sono per la “bottiglia mezza piena”.

Con la seconda soluzione invece, un politico di lungo corso, in servizio permanente effettivo da una trentina di anni, capace di variare continuamente posizione, personalmente non mi aspetto niente.

In pratica, tempo perso.

Anzi, a guardare bene, non vedo manco la bottiglia!