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Deltacron: scoperta a Cipro nuova variante che combina Delta e Omicron

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Cipro avrebbe scoperto una variante di Covid che combina omicron e delta e detta Deltacron. Lo riferisce Bloomberg secondo cui Leondios Kostrikis, professore di scienze biologiche presso l’Università di Cipro, ha chiamato il ceppo “deltacron”, a causa delle sue firme genetiche simili a omicron all’interno dei genomi delta, ha detto Bloomberg.

Deltacron, cosa sappiamo

Finora, Kostrikis e il suo team hanno trovato 25 casi del virus, secondo il rapporto ma sottolineano che è ancora troppo presto per dire se ci sono più casi del ceppo o quali impatti potrebbe avere.

“Vedremo in futuro se questo ceppo è più patologico o più contagioso o se prevarrà” contro i due ceppi dominanti, delta e omicron, ha detto Kostrikis in un’intervista alla televisione cipriota. L’analisi statistica, ha spiegato Kostrikis, mostra che la frequenza relativa dell’infezione combinata è maggiore tra i pazienti ricoverati in ospedale per Covid rispetto ai pazienti non ospedalizzati

La variante deltacron potrebbe espandersi come Omicron causando un aumento dei casi di Covid-19. Gli Stati Uniti stanno segnalando una media di sette giorni di più di 600.000 nuovi casi al giorno, secondo un’analisi della CNBC basata sui dati della Johns Hopkins University.

Covid: la situazione italiana

In Italia, secondo il report dell’Iss del periodo 20 dicembre 2021 – 2 gennaio 2022 la variante Delta è ancora predominante, “ma la diffusione della variante Omicron è in rapido aumento”.

L’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva che nella settimana 29 dicembre 2021-4 gennaio 2022, rispetto alla precedente, un’impennata di nuovi casi (810.535 vs 320.269) e un ulteriore aumento dei decessi (1.102 vs 1.012). In sette giorni raddoppiano i casi attualmente positivi (1.265.297 vs 598.868) e le persone in isolamento domiciliare (1.250.993 vs 587.634), e continuano a salire i ricoveri con sintomi (12.912 vs 10.089) e le terapie intensive (1.392 vs 1.145).

Come ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “l’obbligo vaccinale limitato agli over 50 (che al momento non prevede sanzioni) avrà un impatto non prevedibile visto che non è noto il numero degli esentati, ed il super green pass per i lavoratori over 50 sarà del tutto inefficace nel breve termine, perché entrerà in vigore il 15 febbraio”.

 In secondo luogo, le misure per la sicurezza nelle scuole sono insufficienti per evitare il ricorso alla DAD e introducono regole complesse e difficili da applicare con i servizi di sanità pubblica già in sovraccarico. Ancora lo smartworking viene liquidato con la semplice raccomandazione di “usare al meglio la flessibilità già consentita dalle regole vigenti”. Infine, si continua a inseguire il virus senza rendere noto alla popolazione qual è il piano B: ovvero quali sono le mosse successive per arginare l’ondata di contagi che rischia di portare al default dei servizi sanitari ospedalieri, nonché al lockdown di fatto del Paese