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DEFLUSSO DI CAPITALI DAI BOND ALLE AZIONI

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(WSI) – Attesi i Pmi manifatturiero e servizi preliminari di luglio per l’intera area Euro che dovrebbero continuare a rimanere sotto i 50 e l’indice Ifo di luglio che, analogamente a quanto evidenziato dall’indice Zew, potrebbe registrare una continuazione del trend calante che dovrebbe interessare soprattutto la componente prospettica.

Tassi di interesse: in area Euro la sessione si è conclusa con un rialzo dei tassi sul medio e lungo termine ed un calo sul breve, che ha portato il differenziale 2-10 anni ad 8 pb. Sul comparto decennale è stato eguagliato il massimo del 2008 già segnato sia a giugno sia a luglio in prossimità di 4,70%. L’andamento dei tassi è stato guidato dal mercato azionario, a sua volta supportato dal calo del greggio.

Il mercato monetario continua ad evidenziare tensioni sul credito con l’Euribor tre mesi che da inizio giugno rimane pressoché fermo intorno a 4,96%. Sul fronte macro gli ordinativi industriali di maggio hanno registrato un brusco calo, appesantiti soprattutto dal settore dei trasporti e del tessile. Oggi l’attenzione sarà focalizzata sui dati relativi al Pmi ed all’indice Ifo. Sul decennale la resistenza resta 4,70%.

Negli Usa i tassi di mercato sono saliti su tutte le scadenze, con lo spread 2-10 anni stabile a 138pb. Il rialzo è probabilmente da attribuirsi al deflusso di capitali dall’obbligazionario verso l’azionario, in buona misura determinato dal fatto che i gestori ad inizio luglio presentavano posizioni molto scariche di equity e relativamente elevate di cash. Il tasso di rendimento del decennale ieri è tornato sui massimi da circa 1 mese.

La Camera ieri ha approvato il piano proposto dal segretario del Tesoro Paulson che consentirà l’acquisto diretto delle azioni nelle due GSE Fannie Mae e Freddie Mac, oltre all’aumento delle linee di credito loro concesse. Adesso occorre l’approvazione al Senato (probabile entro questa settimana) con l’esito che sembra scontato. Il Beige Book ha evidenziato che tutti i dodici distretti regionali della Fed hanno avuto a giugno un incremento e/o un livello elevato di pressione dei prezzi, unito ad un rallentamento o debolezza dei consumi. Cinque distretti hanno segnalato un indebolimento delle loro economie, pertanto lo scenario descritto dal report non è roseo circa la salute dell’economia Usa. Sul decennale la resistenza più significativa si colloca al 4,18-4,20%.

Valute: marcato apprezzamento del Dollaro vs Euro dopo l’approvazione alla Camera della nuova legge immobiliare. L’apprezzamento è anche dovuto all’aumento delle aspettative di un rialzo da 25pb nella riunione del Fomc del 16 settembre implicite nei future sui Fed Fund. Per oggi il cross sta avvicinandosi all’area di supporto collocata a 1,5610-1,5640. Resistenza a 1,5785.

I mover della giornata potrebbero essere i dati anticipatori europei attesi durante la mattina (indice Ifo e Pmi) e l’andamento delle materie prime con l’apertura dei mercati Usa nel pomeriggio. Il Dollaro si è apprezzato anche nei confronti dello Yen con il cross salito ai massimi da circa 1 mese al di sotto della resistenza 108. Lo Yen è stato debole anche nei confronti dell’Euro con il cross che ha sfiorato quota 170. Il supporto più vicino si colloca a 169, ma il livello rilevante passa ben distante intorno a 165,50.

Materie Prime: giornata di ribassi generalizzati per le materie prime con poche eccezioni a causa dell’apprezzamento del Dollaro e del probabile proseguimento della modifica di asset allocation che dalle commodity si sta spostando sulle borse. Ennesimo forte calo per il greggio Wti che si è spinto al di sotto di soglia 124$. Nonostante un forte calo delle scorte di greggio Usa, gli operatori si sono focalizzati sul rialzo marcato delle scorte di benzina e sulla domanda di carburante Usa che si è attestata ai minimi da gennaio 2007.

Contrastati gli industriali con i cali di rame (-0,6%) ed alluminio (-1%) ed i rialzi di zinco (+4,6%) e piombo (+3,5%). Negativi i preziosi con l’oro che ha perso il 2,7%. In sofferenza anche le materie prime agricole guidati dal ribasso di grano (-1,7%) e soia (-1,6%).

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