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Deficit Usa, nessun accordo. Partono tagli automatici per $1200 miliardi

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NEW YORK – Falliscono gli sforzi della supercommissione anti-deficit, che non raggiunge un accordo su tagli per 1.200 miliardi di dollari. Lo comunicano i co-presidenti della commissione in un comunicato, in cuifanno sapere che la supercommissione non è riuscita a raggiungere un accordo. la mancanza di un accordo farà scattare tagli automatici a partire dal 2013. «Dopo mesi di duro lavoro, siamo giunti alla conclusione che non è possibile raggiunge un accordo bipartisan», si legge in una nota, dove si precisa che, nonostante il fallimento, la crisi di bilancio va gestita e non lasciata alle prossime generazioni.

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WASHINGTON – “Ancora troppi repubblicani non hanno voluto un compromesso, non hanno ascoltato le richieste” e considerato le proposte bilanciate di taglio del deficit. Lo ha detto il presidente Barack Obama sul fallimento della supercommisisone anti-deficit, che non ha raggiunto un accordo su tagli per 1.200 miliardi di dollari alle spese. I tagli erano una delle misure previste dall’accordo di agosto sull’aumento del tetto di spesa del governo 1.

Obama ha poi rassicurato i mercati: “Non siamo nella situazione della scorsa estate: non c’è alcun default imminente per gli Stati Uniti” ma “in un modo o nell’altro taglieremo il deficit”. Poi una stoccata ai repubblicani: “Non consentirò alcun aumento delle tasse per la classe media il prossimo anno”.

Il presidente ha anche annunciato che utilizzerà il suo potere di veto per favorire il compromesso: bloccherà infatti ogni tentativo di cercare di fermare i tagli automatici che scatteranno in seguito al mancato accordo della supercommissione anti-deficit. Il veto servirà per mantenere alta la pressione sul congresso.

Standard&Poor’s e Moody’s non cambiano opinione sulla sostenibilità del debito statunitense. Per S&P, protagonista di uno storico downgrade 2degli Usa la scorsa estate, hanno confermato la valutazione AA+. “L’incapacità della commissione – afferma l’agenzia di rating – di raggiungere un accordo su misure per stabilizzare il debito americano in rapporto al pil è in linea con la nostra decisione di abbassare il rating lo scorso 5 agosto. Ci attendiamo che un tetto alle spese discrezionali resti in atto” perché allentarlo si tradurrebbe in pressioni sul rating. Anche Moody’s ha confermato il rating AAA: rimangono però le prospettive negative.