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Def, rebus tesoretto da 1,6 miliardi. Ipotesi bonus per i più ‘deboli’

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ROMA (WSI) – Spunta un ‘tesoretto’ da 1,6 miliardi del quale il governo starebbe individuando la destinazione’. Il rumor è stato confermato nella riunione del Consiglio dei Ministri, lo scorso venerdì. E ora, stando a quanto riporta Repubblica, si parla di un mini-bonus tra i 20 e i 52 euro a partire dal mese di maggio.

Sul bonus, come scrive La Repubblica, “l’ipotesi più gettonata è quella di destinare il beneficio ai cosiddetti “incapienti”, circa 10 milioni tra lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi rimasti a bocca asciutta con l’operazione 2014-2015 degli 80 euro che è andata ai soli dipendenti con un reddito tra gli 8.000 e i 26 mila euro annui. Chi invece guadagna meno di 8.000 euro è esentato dal pagamento delle tasse e dunque non ha potuto beneficiare del bonus 2014-2015 che consisteva appunto in uno sconto fiscale”.

Nell’attesa di conoscerne la destinazione del tesoretto, già è esplosa la polemica. Per le opposizioni si tratta dell’ennesima trovata elettorale del premier Matteo Renzi; in generale scendono in campo rappresentanti del mondo politico e sindacale per dire la loro sul modo di utilizzarlo, che rimane di fatto una incognita.

Secondo altre indiscrezioni, il tesoretto avrebbe addirittura un valore superiore a 1,6 miliardi annunciati.

Così il leader della Lega, Matteo Salvini: “Siamo disposti ad andare a prendere Renzi a Palazzo Chigi se per caso non dovesse usare i soldi che ha trovato sotto il materasso per aiutare le vittime della legge Fornero.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “In questi casi sarei come San Tommaso, aspetterei la legge di stabilità per vedere se davvero ci sono le risorse”. A suo avviso, il tesoretto dovrebbe andare “agli investimenti all’occupazione”.

Intanto il ministro del lavoro Giuliano Poletti nel corso de «L’Intervista» di Maria Latella su SkyTg24 ha spiegato che “il tesoretto dovrebbe andare alla parte della società più debole. Ma ne discuteremo”.

Continuando: “L’orientamento, poi il presidente Renzi ha detto che ne discuteremo, è che il nostro Paese ha bisogno di un’azione sull’area sociale debole, poi gli strumenti sono diversi, ma credo che la parte più debole ha bisogno di sostegno”.

Poletti ha aggiunto: “non è uno spot per le regionali, non sarà riferito a situazioni identificabili alle elezioni, non c’è alcun fondamento”.

Ma il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan al Tg1 sembra invitare alla cautela: “Destinare il bonus da 1,6 miliardi alle fasce più deboli rappresenta un’ipotesi importante, se concreta lo si vedrà più avanti. Le ipotesi di intervento sono varie e una più equa distribuzione della ricchezza favorisce la crescita”.

Codacons: si utilizzi il tesoretto per rilanciare consumi e per sostenere le associazioni dei consumatori nella lotta alle illegalità. “Occorre ridare potere d’acquisto alle famiglie per colmare l’enorme perdita della capacità di spesa subita dai cittadini pari al -12% negli ultimi 7 anni, che ha prodotto nello stesso periodo minori consumi per 80 miliardi di euro”, ha detto il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi.

Intanto, tornando al Def, proseguono i lavori per lo sblocco di infrastrutture e altri opere nel territorio.

Il Cipe ha definitivamente assegnato circa 198,6 milioni di euro per il completamento di opere in 137 Comuni, distribuiti sull’insieme del territorio nazionale, che hanno proposto interventi di completamento appaltabili entro il 30 aprile e cantierabili entro il 30 agosto, a seguito della ricognizione degli interventi segnalati dai sindaci alla Presidenza del Consiglio in risposta all’invito del premier Renzi del 2 giugno 2014.

Il finanziamento, si ricorda in una nota di Palazzo Chigi, è previsto dal decreto Sblocca Italia (convertito in legge nel novembre 2014).

Delle 137 opere in questione 27 sono nel nord-ovest, 9 nel nord-est, 20 nel centro, 61 nel sud e 20 nelle isole. Il 36% del valore delle opere da completare riguarda strutture per il turismo e il tempo libero, il 19% edifici scolastici, il 16% infrastrutture per la mobilità e il trasposto, l`8% impianti sportivi, il 7% edifici pubblici, il 6% strutture sociali e assistenziali, il 5% reti idriche e di regimazione delle acque, il 2% opere di messa in sicurezza del territorio e l`1% reti per la distribuzione del gas.

(Lna-DaC)