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DECIMALIZZAZIONE: CHI VINCE E CHI PERDE

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Il 29 gennaio del 2001 il New York Stock Exchange ha cambiato il modo di riportare i prezzi degli strumenti quotati, passando dai trentaduesimi di dollaro al sistema decimale.

Il Nasdaq ha seguito la stessa strada ad aprile, allineando cosi’ le borse americane a quelle europee.

Passato un anno da questo importante cambiamento e’ tempo di tirare le somme e considerare i vantaggi ottenuti e le difficolta’ incontrate dagli investitori americani.

Gli studiosi sono tutti concordi nel dichiarare che i piccoli investitori hanno ottenuto un miglioramento delle condizioni di scambio. Lo spread (differenza) tra il prezzo di acquisto e quello di vendita si e’ ridotto considerevolmente, aumentando le possibilita’ di concludere buoni affari anche per chi movimenta piccole cifre.

Il discorso tuttavia e’ molto diverso per quanto riguarda i grandi money manager che lamentano un incremento dei costi delle transazioni. Secondo uno studio di Plexus Group, una societa’ di consulenza di Los Angeles che fornisce i suoi servizi ai grandi investitori, il costo di una transazione media di $10.000 e’ salito da $38 a $67 a causa del cambiamento nel sistema utilizzato per riportare i prezzi.

L’incremento e’ dovuto, secondo lo studio, al cosiddetto costo del ritardo. Tale effetto si crea quando il prezzo si muove in direzione opposta all’operazione di trading mentre l’investitore attende l’esecuzione dell’ordine.

Essendo aumentato il numero degli ordini con limite di prezzo che si possono inserire con una piccola differenza rispetto al precedente, i grandi investitori che inseriscono ordini di notevole ammontare “al meglio”, sono costretti ad aspettare piu’ tempo per vederli eseguiti. I costi di ritardo secondo Plexus Group sono passati da $9 a $40 per ogni $10.000 di transazione.

La considerazione che si puo’ fare su questo incremento dei prezzi e’ che difficilmente gli investitori professionisti che gestiscono soldi altrui sopporteranno le conseguenze di questo effetto. E’ probabile, invece, che questo si ripercuotera’ sui costi di gestione dei vari fondi di investimento