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Debito: spread periferici si restringono ancora

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Siena – Tassi di interesse : in area Euro ieri i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva governativa e swap, mentre sui periferici si è registrato un restringimento degli spread ad eccezione di Italia e Spagna.

In Portogallo il neo primo ministro Coelho ha dichiarato di volere rispettare pienamente gli accordi del piano di salvataggio da 78 Mld€, aggiungendo che potrebbe essere fatto di più in termini di austerità, creando così maggiore fiducia sui mercati.

Intanto secondo la banca centrale portoghese, le richieste di finanziamento presso la Bce da parte delle banche del paese a maggio sono scese dell’1,7%.

Sul caso Grecia un funzionario del Fmi, come riportato dalla Reuters in mattinata, ha dichiarato che il vertice del 20 giugno dovrà sciogliere nodi intricati dopodiché il Fmi potrà versare la tranche di aiuti. Il funzionario ha inoltre aggiunto che è ragionevole pensare ad un’estensione dei termini di rimborso.

Trichet in un intervento ha dichiarato che il mantenimento volontario da parte delle banche dell’esposizione greca non è da considerare default ed è qualcosa che la Bce potrebbe considerare appropriato.

Secondo una fonte anonima riportata da Bloomberg, la Bce sta infatti considerando il rollover dei bond greci coma una valida opzione per risolvere la questione greca.

Il piano, che sarà discusso dai ministri dell’Ue, prevederebbe per gli investitori un “preferred status”, cedole più alte o collaterale come incentivi per reinvestire in titoli greci quelli in scadenza il prossimo anno. La Bce ha comunicato che, per la decima settimana consecutiva, non ha effettuato alcun acquisto di bond.

In Austria oggi sono attese emissioni per 1,6 Mld€. Ieri il Belgio ha annunciato un’emissione sindacata sul titolo a 15 anni.

Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili in una giornata in cui l’indice S&P500 è risultato in calo per la quarta sessione consecutiva, raggiungendo i livelli di fine marzo scorso e rompendo l’importante livello di 1300 punti.

Le performance peggiori sono arrivate dal comparto energetico e da quello finanziario. I titoli peggiori dell’indice Dow Jones sono stati Bank of America (-3,99%) e JPMorgan (-2,5%). Pesano da un lato i timori di rallentamento dell’economia Usa e dall’altro la posizione della Fed e del governo Usa a favore di richieste addizionali di capitale regolamentare per le banche di dimensioni più elevate, le cosiddette SIFI (Systemically Important Financial Institutions). Su questa linea si era espresso lo scorso venerdì l’esponente Fed Tarullo.

Dello stesso avviso ieri anche il ministro del tesoro Usa Geithner.

Oggi l’attenzione è puntata sulle dichiarazioni di importanti esponenti Fed tra cui Bernanke questa sera e durante la notte Dudley, presidente della Fed di New York e membro permanente del board.

Nel frattempo le ultime dichiarazioni di membri Fed hanno evidenziato la presenza di opinioni divergenti: da un lato Rosengren (membro non votante) secondo cui sarebbe prematuro dire oggi se l’economia ha bisogno si ulteriore supporto, e dall’altro Plosser (membro votante) secondo cui occorre porre in essere una strategia di uscita prima ancora che sia consolidata la ripresa del mercato del lavoro. Sul fronte Fed si registra la rinuncia di Peter Diamond alla candidatura per un seggio all’interno del board della Fed, a causa dell’opposizione dei repubblicani.

Valute: euro sostanzialmente stabile verso dollaro, dopo aver beneficiato delle indicazioni più favorevoli sul tema Grecia dopo la fine della missione della Troika.

Gli appuntamenti più rilevanti per questa settimana sono rappresentati dal discorso di Bernanke questa sera e dalla riunione Bce di giovedì.

Nel frattempo la resistenza di breve continua a permanere in area 1,4650/1,47. Lo yen continua a collocarsi in prossimità dei massimi da 1 mese nei confronti del dollaro, con il cross che si attesta poco al di sopra di area 80. Tale contesto ha portato il ministro delle finanze giapponese, Noda, a dichiarare che al momento le autorità nipponiche stanno monitorando attentamente l’andamento del cambio. Non si possono escludere nuovi interventi congiunti del G7 qualora il cross scenda al di sotto del supporto 79,50.

Lo yen si mantiene invece debole nei confronti dell’euro con la resistenza collocata a 117,80.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime con il GSCI Excess Return in calo dell’1,1%. Il comparto peggiore è stato quello agricolo guidato dal ribasso di caffè (-3,9%), grano (-3,8%) e cotone (-3,7%).

Andamento contrastato per i metalli industriali, mentre hanno chiuso positivi i preziosi. In rialzo l’indice settoriale energetico grazie alla buona performance del gas naturale (+2,6%).

Ha chiuso invece in negativo il petrolio, con il Wti in calo dell’1,2%.

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