Economia

Debito pubblico: per Scope Ratings, stime governo Draghi ottimistiche

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Le previsioni sulla traiettoria del debito pubblico italiano stilate dal governo potrebbero essere “troppo ottimistiche”. È il parere degli analisti di Scope Ratings, che mantengono sull’Italia il rating BBB+ con outlook negativo. La prossima revisione è prevista per il 20 agosto.

Debito pubblico, le stime

Ma vendiamo alle stime sul debito pubblico. Le attuali proiezioni del governo prevedono che il debito pubblico aumenti a circa il 160% del Pil nel 2021 dal 156% del 2020 prima di scendere al 135,5% entro il 2032 in uno scenario costruttivo, vicino al livello pre-pandemia del 134,6%.

“Riteniamo ottimista questo scenario indicato dal governo”, ha spiegato Giacomo Barisone di Scope Ratings, prevedendo che il debito dell’Italia rimanga su una traiettoria strutturalmente crescente a più lungo termine.

Tuttavia, spiega l’esperto un rapporto debito/Pil del 160% o del 180% nella zona euro “significa oggi qualcosa di diverso rispetto al significato che avrebbe potuto avere 10 anni fa”. Nel 2010 un tale rapporto debito/Pil avrebbe seriamente esacerbato la crisi del debito italiano.

Debito più sostenibile grazie alla Bce

Il riferimento è all’acquisto, da parte della BCE, di obbligazioni europee nell’ambito del piano pandemico Pepp. Acquisti che, nel mese di aprile hanno subito “un’accelerazione a 80 miliardi di euro, in aumento del 9% rispetto a marzo e quasi il 30% in più rispetto all’importo medio mensile acquistato nel primo trimestre dell’anno.

“I programmi della BCE hanno anche offerto anche all’Italia, come altri ad stati, una finestra più ampia di opportunità per migliorare il proprio profilo di debito. Il costo medio ponderato degli interessi del debito è sceso al 2% quest’anno dal 4% nel 2012. Prevediamo ulteriori cali con l’Italia che rifinanzia il suo debito in scadenza a tassi BTP a 10 anni allo 0,9%. Anche la vita media del debito italiano è aumentata a sette anni grazie all’azione del Tesoro italiano, che ha approfittato della curva dei rendimenti più piatta. Ciò supporta una maggiore resilienza contro uno stock di debito più elevato” dice Barisone

L’agenzia di rating vede all’orizzonte diversi rischi per le prospettive di credito di lungo termine dell’Italia. Questo per via di una produzione di lungo periodo “più debole a causa di un lockdown esteso e di danni strutturali permanenti al potenziale economico dell’Italia”. Rischi si evidenziano anche nell’ attuazione sulle erogazioni del Recovery Fund e una riforma strutturale pro-crescita del Paese.