Economia

Debito pubblico: la classifica dei dieci Paesi più indebitati al mondo

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E’ una vera e propria voragine quella aperta nei conti pubblici delle principali economie attraverso l’emissione di nuovo debito pubblico per impedire una contrazione più dura dell’economia e una maggior perdita di posti di lavoro.

Sostegni finanziari e calo delle entrate hanno fatto aumentare i deficit e i debiti a livelli senza precedenti. Lo aveva certificato qualche mese fa il Fondo monetario Internazionale, oggi HowMuch.net ha elaborato questi dati, creando una classifica in base al rapporto debito/PIL.

Top ten: Giappone in cima, Italia sesta

Il Giappone è in cima alla lista con un rapporto del 257%: il rapporto debito/PIL del paese ha superato per la prima volta il 100% negli anni ’90 e nel 2010 è diventata la prima economia avanzata a raggiungere il 200% . Una montagna di debito risultato di politiche monetarie non tradizionali, molte delle quali sono state prima attuate da Tokyo, successivamente adottate da altri.

Alla fine degli anni ’90, ad esempio, la Banca del Giappone (BoJ) aveva fissato i tassi di interesse allo 0% per contrastare la deflazione e promuovere la crescita economica. Risultato finale: il basso costo del prestito ha consentito alle imprese e ai governi di accumulare debito molto più liberamente.

L’Italia spicca invece al sesto posto.  Insieme alla Grecia sono gli unici Paesi dell’Unione europea nella top ten. Roma, già fortemente indebitata prima della pandemia, ha visto il rapporto debito/Pil salire gradualmente, passando dal 135% del 2019 al 156% del 2020. Atteso un ulteriore balzo in avanti di un punto percentuale nel 2021.

Sempre a proposito del debito pubblico italiano, nel mese di marzo il dato italiano ha toccato un nuovo record. L’aumento segnalato dalla Banca d’Italia è di 6,9 miliardi rispetto al mese di febbraio, così da portare il debito complessivo delle Amministrazioni Pubbliche a 2.650,9 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente al fabbisogno (25,3 miliardi).

 

Cosa significa avere un elevato debito pubblico

Gli economisti evidenziano che più alto è il rapporto debito/Pil di un Paese, maggiore diventa il suo rischio di insolvenza. Sebbene i governi si sforzino di ridurre il rapporto debito/Pil,  questo può risultare difficile soprattutto durante periodi di recessione economica come l’impatto della pandemia di coronavirus.
In questi momenti i governi di solito aumentano l’indebitamento nel tentativo di stimolare la crescita e aumentare la domanda aggregata.

Secondo gli economisti l’elevato debito del Giappone può essere gestito poiché è principalmente detenuto ai suoi cittadini. Paesi come la Grecia devono i loro debiti principalmente ai creditori stranieri.
In questo caso, il Giappone ha un rischio di insolvenza più basso rispetto alla Grecia. Il Giappone è ancora in una situazione di equilibrio perché può mantenere i tassi di interesse a livelli molto contenuti in modo che gli interessi pagati sul debito rimangano bassi.
Per quanto riguarda l’Italia gran parte del nuovo debito pubblico è stato acquistato dalla Bce attraverso il piano di quantitative easing e quello straordinario denominato Pepp. Questo ci mette al riparto dagli umori della speculazione. Almeno fino a quando non si deciderà di interrompere i piani di quantitative easing.