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Debito: “Italia tra i Paesi al limite, come Grecia e Portogallo” avverte il Fondo Monetario

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Il debito pubblico italiano e’ tra quelli, insieme a Grecia, Giappone e Portogallo, che ”lascia minori spazi di manovra fiscale”. E’ quanto emerge dalla ricerca ”Fiscal Space” pubblicata dal Fondo Monetario Internazionale, che ha pubblicato la lista dei paesi piu’ esposti ad una crisi improvvisa in rapporto al loro attuale livello di indebitamento, al livello del deficit e alla crescita.

”Alcuni paesi sono al limite” rileva il Fondo, precisando comunque che non si tratta di una situazione senza uscita. Il fatto di essere vicini al limite di manovra ”non vuol dire prevedere che il debito pubblico possa esplodere o che lo stato possa andare in default, ma piuttosto che qualche cosa deve cambiare nelle politiche fiscali, perche’ non si puo’ continuare con gli schemi classici finora adottati”.

Anche perche’, continua il Fondo, l’attuale livello basso dei tassi d’interesse ”ha consentito che i debiti rimanessero controllabili” e allo stesso tempo ”offre un’occasione per mettere in campo un processo di aggiustamento”.

In generale, afferma l’istituto, un default dei paesi europei periferici ad alto debito e’ ‘improbabile’ e anche ‘non necessario’. ‘Ma le nazioni avanzate devono mettere in campo misure a lungo termine per controllare il debito senza ricorrere a interventi efficaci solo nel breve’.

L’Fmi in tre studi dedicati all’argomento, torna a spronare il varo di piani di aggiustamento credibili, specie a quei paesi, come l’Italia che mostrano limitati margini di manovra a causa dell’alto debito. A a proposito dell’ipotesi avanzata sulla stampa e da alcuni analisti di una sospensione dei pagamenti sul debito (default) dei paesi europei ‘periferici’, questa è ‘non necessaria, indesiderabile e improbabile’.

Per l’Fmi il problema di questi paesi ‘non e’ tanto il costo del debito ma il deficit primario’. L’Fmi sottolinea quindi i costi del debito ‘si mantengano relativamente moderati’ ma il problema ‘non e’ l’onere del debito ma il deficit primario’ e per questo ‘la sospensione dei pagamenti non avrebbe molto senso per questi paesi’.

L’organismo di Washington ricorda poi come l’alto debito dell’Italia, al 115,8% del Pil nel 2009 e con una stima al 124,7% al 2015, limiti gli spazi di manovra sul bilancio e rende il nostro paese, fra i paesi avanzati, uno di quelli con minore ‘spazio fiscale’.