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Debito: ex premier Islanda condannato per negligenza

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New York – Geir Haarde, capo di governo islandese quando il sistema bancario della nazione e’ collassato, e’ stato condannato per negligenza, ma e’ stato giudicato innocente per quanto riguarda gli altri tre capi d’accusa per cui era imputato. Non finira’ in cella.

I 15 membri del Landsdomur, un tribunale speciale fondato nel 1905 per risolvere casi del codice penale e criminali contro i ministri dell’esecutivo islandese, ha emesso una sentenza di 500 pagine, ma solo una breve sintesi del verdetto e’ stata comunicata in pubblico.

Haarde, che si era dichiarato innocente, rischiava una sentenza di due anni. Naturale la sua contentezza e sollievo al momento di ascoltare il giudice pronunciare la sentenza. L’ex premier si e’ lasciato scappare un sorriso e ha stretto la mano a tutti i suoi sostenitori.

“Il giudizio di colpevolezza emerso non ha nulla a che vedere con le cause della crisi finanziaria o del modo con cui io l’ho gestita”. Il sistema finanziario del paese ha fatto crack tre anni fa.

L’ex leader del paese sta prendendo in considerazione l’idea di fare appello alla Corte Europea dei Diritti Umani.

“Sono stato giudicato in parte colpevole per non avere discusso la situazione finanziaria nei mercati con sufficiente frequenza alle riunioni del consiglio dei ministri, durante il periodo che ha portato alla crisi del 2008”, ha annunciato lo stesso Haarde.

“Si tratta chiaramente di una condanna puramente formale. Non ha nulla a che fare con la crisi bancaria in quanto tale”.

All’inizio dell’inchiesta, Haarde doveva rispondere di sei capi d’accusa. Due sono stati revocati a ottobre.

L’Islanda rappresenta un caso unico nel suo genere, in quanto il suo popolo e’ riuscito a ottenere le dimissioni di tutti gli artefici della crisi, dal governo ai CdA delle banche, compresa quella nazionale. In questi mesi e’ stata riscritta anche la costituzione del paese, per scongiurare ulteriori crisi.