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Debito Europa: lunedi’ nero per titoli di stato dei peggiori PIIGS

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Lunedi’ nero per i titoli di Stato di Grecia, Irlanda e Portogallo, sotto pressione e’ finita anche la Spagna, per la forte esposizione verso l’economia lusitana. Si’ e’ decisamente ampliato lo spread tra il rendimento dei titoli di stato decennali di questi 4 paesi rispetto ai titoli decennali tedeschi (Bund), che oggi hanno toccato un minimo del 2,94% per poi chiudere a 2,97%. I tassi a dieci anni sul debito pubblico della Grecia sono saliti al 17,20%, per dare un idea del disastro basti pensare che il titolo decennale ellenico viene quotato con un prezzo di 50 rispetto a un valore di rimborso alla scadenza (2022) pari a 100.

In caduta libera il debito del Portogallo con il titoli Decennale (2021) prezzato a 59,75 pari a un rendimento del 10,72%, lo spread con il Bund e’ salito fino a 778 punti, il massimo dall’introduzione dell’euro. Per l’Irlanda i tassi decennali viaggiano all’11,35%, il nuovo massimo storico dall’introduzione dell’euro. Prezzi dei titoli di stato al 50% del loro valore di rimborso certificano la totale illiquidita’ di questi mercati. I prezzi non scendono per la pressione delle vendite, ma vengono continuamente adeguati al ribasso per l’assoluto vuoto di domanda.

In tensione anche la Spagna con i tassi di interesse decennali al 5,55%, pari a un spread con il Bund tedesco di 258 punti. Piuttosto solido il comportamento dei Btp italiani, stamattina lo spread con i Bund tedeschi era salito fino a 188 punti, poi il rendimento dei Btp decennali e’ ridisceso a 4,78% riducendo la differenza intorno a 180 punti. ”Il mercato picchia su Grecia, Portogallo e Irlanda perche’ se salta la prima, vanno in default o in ristrutturazione anche Lisbona e Dublino. Ma entrerebbe in difficolta’ anche la Spagna, la piu’ esposta verso il Portogallo.

L’Italia tiene perche’ ha un sistema economico piu’ solido e diversificato. L’imboscata potrebbe arrivare solo se la manovra correttiva dei conti da 40 miliardi non dovesse essere credibile”, commenta un operatore dell’obbligazionario.

La stress finanziario resta elevato. Il secondo piano di salvataggio della Grecia, servono almeno 70 miliardi di euro per coprire il buco del 2012-13, rimane avvolto nella nebbia piu’ fitta. Domani Eurogruppo straordinario, poi il 23-24 giugno Consiglio europeo, bisognera’ trovare la quadra. Un percorso pieno di ostacoli, tra chi si oppone a qualsiasi ristrutturazione del debito, come la Bce, e chi propugna una ristrutturazione ”soft”, come la Germania, uno sbocco che potrebbe allargare il contagio a Portogallo e Irlanda.

”Abbiamo consigliato ai governi di non farlo” ha ribadito oggi il presidente della Bce, Jean-Cluaue Trichet, che e’ favorevole a un rinnovo volontario da parte dei creditori del debito della Grecia, ma contrario a qualsiasi misura ”forzosa”. A riscaldare il clima ha provveduto il presidente della Bundesbank, Jens Wiedmann, in un intervista alla stampa del suo paese ha detto che in fondo ”l’insolvenza della Grecia non dovrebbe minare la stabilita’ dell’euro”. Grande confusione sotto il cielo, non e’ detto che sia un buon segno.