Economia

Dazi, accordo Cina Usa alle battute finali

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La guerra commerciale volge al termine e il capitolo finale potrebbe essere favorevole ai mercati finanziari che infatti oggi, favoriti anche dal crescente ottimismo sulle trimestrali societarie Usa, festeggiano.

Sui sussidi all’industria, una delle richieste chiave fatte dagli Stati Uniti alla Cina, l’amministrazione Trump pare aver accettato di lasciar perdere. Si tratta di un aspetto importante, che dovrebbe contribuire a sbloccare l’impasse nei colloqui sul commercio tra le due prime potenze economiche al mondo.

Nel fine settimana d’altronde il segretario americano del Tesoro Steven Mnuchin lo aveva detto: la Cina e gli Stati Uniti sono sempre più vicini a un accordo. Per definirlo mancano ormai pochi dettagli. I dazi punitivi che le due nazioni hanno imposto l’un l’altra potrebbero essere dunque definitivamente revocati.

Reuters scrive che i negoziatori Usa hanno smesso di insistere affinché la Cina riduca gli aiuti al settore industriale. Era uno degli elementi critici che impediva alle trattative di sbloccarsi. La decisione non piacerà all’ala dei falchi di Washington che voleva prevenire ogni pratica concorrenziale sleale cinese.

Usa rinunciano a richieste irricevibili su sussidi statali

La questione dei sussidi cinesi all’industria è controversa perché è interconnessa alle politiche industriali del governo cinese. Pechino garantisce aiuti statali e favori fiscali alle compagnie pubbliche e ai settori che sono considerati strategici per lo sviluppo a lungo termine del paese.

E negli ultimi anni il presidente cinese Xi Jinping ha rafforzato l’ingerenza dello Stato nelle attività economiche. Lo Stato con i suoi sgravi fiscali e investimenti ha un ruolo sempre più attivo, nelle attività economiche.

Ma gli emissari Usa, che vorrebbero stringere un accordo il prossimo mese, si sono rassegnati a fare qualche concessione. Preferiscono, riferiscono le fonti all’agenzia stampa inglese, focalizzarsi piuttosto su altre aree per le quali le loro richieste sono ritenute più ricevibili.