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Da UniCredit a Bper-BPM passando per CreVal: il risiko bancario scuote Piazza Affari

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Da UniCredit a Bper-BPM passando per CreVal: il risiko bancario scuote Piazza Affari

Un fulmine a ciel sereno per UniCredit l’annuncio di oggi del suo attuale ceo, Jean Pierre Mustier, sul suo prossimo ritiro a fine mandato in scadenza nell’aprile. Una decisione quella di Mustier che arriva dopo il consiglio di amministrazione informale della banca che si è tenuto nella giornata di domenica, con il Governo che spinge per le nozze con Mps, fusione che non piace a Mustier.
Secondo gli analisti si apre una fase di incertezza per l’istituto bancario che si riflette a  Piazza Affari dove, in attesa di capire se il passo indietro di Mustier potrà accelerare una possibile fusione con la banca senese, il titolo UniCredit  al momento segna un rosso di circa il 6%.

Risiko bancario, le prossime operazioni

Ma la banca di Piazza Gae Aulenti non è l’unica a far parlare di sè negli ambienti finanziari. Nei giorni scorsi il  gruppo francese Credit Agricole ha lanciato la scalata al Credito Valtellinese.
Crédit Agricole Italia, società controllata per il 75,6% dalla francese Crédit Agricole, ha difatti annunciato un’offerta pubblica di acquisto in denaro sulla totalità delle azioni di Creval, di 10,50 euro per azione, con un premio del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi 6 mesi.
Oggi la nomina da parete del CreVal di BofA Securities, Mediobanca e Intermonte Sim quali advisor finanziari e lo studio legale Cappelli RCCD come advisor legale che assisteranno il consiglio di amministrazione della banca nella valutazione dell’Opa promossa da Crédit Agricole Italia. A Piazza Affari il titolo scambia a 11,15 euro, al di sopra del prezzo fissato per l’Opa a 10,50 euro.

In un’intervista su Il Sole 24 Ore, il fondatore di Algebris, Davide Serra, azionista di CreVal con una quota del 5,4% definisce, seppur inattesa, ma accolta positivamente l’offerta di Credit Agricole. Algebris si è espressa favorevolmente all`operazione che permetterà a Creval di entrare a far parte di un gruppo profittevole con un business model sostenibile.

Ma nell’aria negli ultimi giorni vi è anche una possibile fusione tra Bper e Banco BPM dopo il parere favorevole del ceo di Unipol, Carlo Cimbri che in una intervista al Sole 24 ore, ha evidenziato come l’unione tra i due istituti porterebbe alla creazione del terzo gruppo bancario italiano con 300 miliardi di attivi.

“Certo l’idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l’aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante. Verrebbe a consolidarsi il settore bancario con un gruppo da “300 miliardi di attivi, prevalentemente nel nord Italia (…) Un progetto che creasse valore e fosse coerente con gli interessi degli azionisti raccoglierebbe il consenso degli stessi e del mercato”.