Società

Da inizio anno fino a oggi gli operai hanno lavorato per il fisco

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NEW YORK (WSI) – Centrotrentadue. Tanti sono i giorni lavorativi che servono a un operaio per liberarsi dal carico fiscale e iniziare, dunque, a lavorare per la propria famiglia. In pratica, dal primo gennaio a oggi gli operai italiani hanno lavorato per pagare le tasse. Lo ha messo in evidenza la Cgia di Mestre, esaminando il reddito disponibile di un operaio tipo (1.631 euro) calcolando quello che versa al fisco dividendolo per i 365 giorni dell’anno: in tutto paga 9.627 euro, i soldi incassati finora.

Il risultato di questa operazione (pari a 132 giorni) individua proprio nel 13 maggio la data a partire dalla quale questo operaio tipo lavorerà per se stesso e non più per il fisco. Per i redditi oltre i 24mila euro, il giorno della “liberazione fiscale” viene posticipata al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus Renzi dovranno lavorare per il fisco italiano per 173 giorni.

Esiste una strada per ridurre la tassazione? “Credo di sì – ha dichiarato il segretario degli Artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi – contraendo in maniera strutturale la spesa pubblica improduttiva possiamo ridurre anche le tasse. Per far questo è necessario riprendere in mano il federalismo fiscale che, a mio avviso, è l’unica strada percorribile per raggiungere questo obiettivo. Infatti, le esperienze europee ci dicono che gli stati federali hanno un livello di tassazione e una spesa pubblica minore, una macchina statale più snella ed efficiente e un livello dei servizi offerti di alta qualità”. (mt)