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CRISI: SI RIAFFACCIA L’OMBRA DEL PROTEZIONISMO

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di WSI.

(WSI) – Tassi d’interesse: in area euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva portando ad un lieve rialzo dello spread sul 2-10 anni. Continua invece il restringimento del differenziale sul decennale Italia-Germania a 134 pb dai 140 di ieri. Intanto la Bce ha annunciato che insieme alla Commissione europea sta lavorando per mettere a punto delle linee guida per aiutare le banche ad eliminare le attività tossiche e spostarle in una bad bank o in altre entità garantite dallo stato. In Francia continuano le discussioni sul pacchetto di aiuti al settore automobilistico dopo i dati particolarmente negativi sulle vendite di auto in diversi paesi europei (-7,9% a/a in Francia).

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Secondo quanto riportato da FT, gli aiuti governativi sarebbero subordinati all’utilizzo da parte dei produttori di componentistica offerta da fornitori domestici. I prestiti governativi agevolati non sarebbero inoltre concessi ai produttori che delocalizzano la produzione al di fuori della Francia. Le richieste governative potrebbero allungare i tempi di discussione del piano stesso. Sul fronte macro le vendite al dettaglio tedesche di dicembre hanno registrato un calo peggiore delle attese, con un calo di tutte le sottocomponenti. Sul decennale resta confermato la resistenza del 3,37% ed il supporto del 3,25%. Negli Usa tassi di mercato in calo in una giornata in cui i dati macro hanno confermato la prosecuzione della fase di contrazione della crescita in base alle indicazioni arrivate dall’Ism manifatturiero di gennaio, sebbene risultato migliore delle attese. La spesa per costruzioni di dicembre ha inoltre evidenziato come la contrazione si stia estendendo anche al comparto non residenziale.

Continua la discussione del piano Obama al Senato. Il piano, secondo quanto riportato dal CBO, sarebbe arrivato ad un costo totale di 885Mld$. Lo stesso CBO si è espresso con toni più favorevoli all’attuale versione del piano in discussione, ipotizzando che circa l’80% del piano avrà effetto entro fine 2010, un percentuale superiore al 64% ipotizzato nel caso della versione approvata dalla camera. Si sta inoltre inasprendo il dibattito in merito alla c.d. “Buy American provision”, ossia una serie di clausole contenute nella versione del piano approvata dalla camera che subordinerebbero le spese in infrastrutture all’acquisto di materiali per costruzioni prodotti negli Usa, con particolare riferimento a ferro ed acciaio.

Il timore di diverse aziende Usa è quello di ritorsioni protezionistiche da parte di altri paesi verso cui le aziende stesse esportano i loro prodotti. Il tema del ritorno di spinte protezionistiche è in realtà sempre più alla ribalta negli ultimi giorni in diverse parti del globo, come probabile effetto dell’entrata nella fase più acuta della recessione. Nel frattempo anche l’Australia ha annunciato oggi un piano da circa 26Mld$ spalmato su un arco triennale. In attesa dell’annuncio domani dei quantitativi in offerta la prossima settimana sul 3,10 e 30 anni, il tasso decennale potrebbe rimanere nel range 2,65%-2,80%.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile in chiusura vs. Euro dopo essersi spinto fino a quota 1,27. Nel breve la resistenza principale si colloca a 1,29. Primo supporto a 1,27. Nel corso della notte lo Yen è oscillato entro il range della giornata precedente verso Euro e verso Dollaro, nonostante l’annuncio della BoJ. La banca centrale ha dichiarato che acquisterà, previa approvazione del governo, 1.000Mld Yen (11,1Mld$) di azioni detenute dalle banche giapponesi nel tentativo di iniettare liquidità nel sistema finanziario. La BoJ aveva già effettuato una manovra simile dal novembre 2002 al settembre 2004 acquistando poco più di 2.000Mld Yen di azioni. Verso Euro il supporto passa da 113, la resistenza a 116. Stabile intorno a 6,84-6,85 lo Yuan cinese verso Dollaro dopo che il premier Wen ha ribadito che il paese vuole evitare drastiche fluttuazioni della propria valuta.

Materie prime: ennesimo ribasso per il greggio Wti dopo il deludente dato sui consumi Usa di dicembre e la revisione dei dati di ottobre e novembre. Rimbalzano i metalli industriali guidati dall’alluminio (+3%). Prese di profitto sui metalli preziosi con l’oro che ha perso il 2,2%.

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