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CRISI MUTUI: BUSH FIRMA IL PIANO DI SALVATAGGIO

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Il presidente americano George W. Bush ha firmato il piano più ambizioso degli ultimi 20 anni per salvare il mercato immobiliare, andando in soccorso delle famiglie e degli organismi di finanziamento ipotecario.
Il piano prevede, fra l’altro, la costituzione di un fondo da 300 miliardi di dollari per coloro che hanno acceso mutui e sono in difficoltà e un piano di salvataggio per le agenzie Fannie Mae e Freddy Mac, che sono i principali possessori di portafogli mutui negli Usa.


La firma era attesa, dopo che il Senato ha dato il proprio via libera al piano sabato scorso. L’obiettivo è bloccare la crisi che attanaglia il mercato immobiliare, dove la domanda scende, il numero delle compravendite crolla e i prezzi hanno imboccato la strada di un inesorabile declino. I prezzi delle case, secondo l’indice S&P/Case-Schiller, sono scesi a maggio del 15,8% su base annua, registrando il 17mo mese consecutivo di contrazione. A fronte di un calo dei prezzi si assiste a un’impennata dei pignoramenti: in base agli ultimi dati di RealtyTrac, nel secondo trimestre del 2008 sono aumentati del 14% rispetto ai tre mesi precedenti e del 121% rispetto al 2007. Complessivamente lo scorso anno sono state avviate 2,2 milioni di procedure di pignoramento.


Il piano per salvare Fannie e Freddie prevede che le due agenzie siano messe sotto l’autorità di un nuovo organismo di controllo e consente loro di accedere a più capitali pubblici, permettendo inoltre al Tesoro di acquistare, fino alla fine del 2009, azioni delle due società. Un punto, quest’ultimo, che ha sollevato molte polemiche soprattutto in vista dei costi che potrebbe avere per i contribuenti: secondo le stime del Comptroller Budget Office, il costo si aggirerebbe sui 25 miliardi di dollari in due anni, anche se ci sono significative possibilità, più del 50%, che la nuova autorità prevista per il Tesoro non venga usata prima della sua scadenza alla fine del dicembre 2009. Nel salvataggio delle due agenzie gioca un ruolo importante anche la Fed, che avrà un ruolo di consulenza. Fannie Mae e Freddie Mac detengono o garantiscono prestiti ipotecari per 5.200 miliardi di dollari, cioè circa il 50% del credito immobiliare statunitense.


Il piano, però, interviene anche a sostegno delle famiglie, mettendo a disposizione delle comunità locali circa 4 miliardi di dollari per il riacquisto delle abitazioni pignorate. La strategia, che punta a contrastare la più grave crisi immobiliare dalla Grande Depressione del 1929, è stato pensato per aiutare i mutuatari strangolati dalle rate mensili e si basa inoltre sull’aumento del tetto dei prestiti che possono ottenere garanzia pubblica. Così circa 300 miliardi di prestiti ipotecari avranno garanzia pubblica.