Economia

Crisi gas, ecco il piano di austerity dell’Italia

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E’ emergenza gas in Italia. Oggi il colosso russo Gazprom ha annunciato la riduzione di un terzo delle forniture al nostro paese. Nel dettaglio, il colosso russo del gas ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno. Così lo stesso gruppo del cane a sei zampe sul suo sito precisando che fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi.

La situazione ha ormai raggiunto livelli preoccupanti in tutta l’Unione europea. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha lanciato l’allarme secondo cui “il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia” è “lo scenario più probabile oggi“. Come riporta a Bloomberg il ministro, al forum di Aix en Provence, ha affermato che in Europa “occorre prepararsi”.  In Germania il governo di Olaf Scholz potrebbe arrivare a misure come il razionamento e portare così, come conseguenza a cascata, ad una profonda recessione per la più grande economia europea e creare effetti a catena in tutto il continente.

L’Unione Europea discuterà un piano di emergenza il prossimo 26 luglio nel tentativo di assicurare una sufficiente riserva di gas per superare i picchi di domanda di riscaldamento ed elettricità. E l’Italia?

L’Italia è in allarme gas?

E’ bene ricordare che il livello di allarme sussiste quando si verificano una riduzione o interruzione di una o più delle fonti di approvvigionamento o una domanda di gas eccezionalmente elevata, tali da deteriorare significativamente la situazione dell’approvvigionamento, ma alle quali il mercato è ancora in grado di far fronte senza dover ricorrere a misure diverse da quelle di mercato.

Il meccanismo di attivazione del livello di allarme consiste nel raggiungimento consuntivato anche per un solo giorno di un volume giornaliero erogato da stoccaggio superiore al 100% della capacità di erogazione giornaliera conferita e disponibile agli utenti.

Il livello di emergenza invece consegue ad una domanda di gas eccezionalmente elevata o ad una alterazione significativa dell’approvvigionamento o ad una interruzione dell’approvvigionamento, nel caso in cui tutte le misure di mercato siano state attuate ma la fornitura di gas sia ancora insufficiente a soddisfare la domanda rimanente di gas e pertanto debbano essere introdotte misure diverse da quelle di mercato allo scopo di garantire l’approvvigionamento di gas ai clienti protetti. Il livello di emergenza é attivabile sulla base di una delle seguenti condizioni:

  1. al verificarsi delle condizioni che determinano la dichiarazione del livello di allarme per 5 giorni consecutivi;
  2. al verificarsi delle condizioni che determinano la dichiarazione del livello di allarme per 3 giorni consecutivi e contemporaneo supero dell’80% della punta oraria disponibile agli utenti comprensiva di quella dell’Impresa maggiore di trasporto;
  3. al verificarsi delle condizioni che determinano la dichiarazione del livello di allarme e contemporaneo supero del 100% della punta oraria disponibile agli utenti comprensiva di quella dell’Impresa maggiore di trasporto anche per un giorno solo;
  4. la dichiarata impossibilità da parte dell’impresa maggiore di stoccaggio di garantire l’erogazione di almeno il 97% della massima disponibilità di prestazione, definita annualmente con decreto del Ministro dello sviluppo economico, in caso di emergenza fino a 3 gg continuativi;
  5. al verificarsi di una riduzione non prevista di una delle principali fonti di approvvigionamento e/o di eventi climatici sfavorevoli di eccezionale intensità, accompagnati da una parziale indisponibilità dei campi di stoccaggio che complessivamente comportino il raggiungimento di un volume giornaliero erogato da stoccaggio superiore al 100% della capacità di erogazione giornaliera conferita e disponibile agli utenti, inclusa la capacità giornaliera conferita alle imprese di trasporto;
  6. il raggiungimento del limite di volume erogato oltre il quale si verifica l’utilizzo dello stoccaggio strategico.

Il raggiungimento del livello di emergenza consegue a situazioni in cui il sistema non riesce a soddisfare la domanda di gas e si verifica la necessità, da parte dell’impresa maggiore di trasporto, di utilizzare continuativamente, per il bilanciamento della rete di trasporto, la disponibilità di punta di erogazione dello stoccaggio, ovvero la quantità complessiva di gas erogabile dal sistema di stoccaggio su base giornaliera, nel rispetto dei vincoli tecnici e gestionali del sistema stesso.

Il piano di austerity dell’Italia

Il piano per affrontare l’emergenza gas prevede quindi una serie di interventi che vanno dal razionamento del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità.

Se la Russia dovesse sospendere in via definitiva le  forniture di gas, il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza e, secondo quanto riporta Repubblica, potrebbe anche far introdurre politiche di austerity dei consumi, dal riscaldamento più contenuto, con tagli fino a 2°C della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, a risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade. I provvedimenti dovrebbero durare fino a quando il gas russo non sarà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi.