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CRISI: FANNO A GARA A CHI E’ PIU’ PESSIMISTA

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono rimasti pressoché stabili nella parte a lungo termine della curva in seguito al dato sulla produzione industriale di febbraio dell’intera area che, benché migliore delle attese, ha evidenziato un rallentamento dei beni capitali e dei beni durevoli. Il rialzo è invece da imputare soprattutto al comparto energetico che ha risentito dell’incremento del prezzo del petrolio.

Intanto Mersch, membro della Bce, in un’intervista a Bloomberg ha dichiarato che il taglio dei tassi potrebbe non essere effettuato, a differenza di quanto affermato dal Fmi, e che al contrario la dinamica inflattiva potrebbe essere rivista ancora al rialzo. Oggi il mercato rimarrà in attesa dello Zew tedesco e dei dati statunitensi. Sul decennale la resistenza resta a 4,01% ed il supporto a 3,89%.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo, continuando a stazionare nel range 3,40-3,55% sul comparto decennale. La “stagione delle trimestrali Usa” comincia ad essere percepita come minacciosa dagli operatori ed in tal senso si sono ieri espresse sia Citigroup sia Merrill Lynch. Wachovia, quarta banca Usa, ha confermato l’aumento di capitale da 7Mld$, annunciando al contempo in anticipo deludenti dati trimestrali (in precedenza attesi in pubblicazione venerdì) che hanno evidenziato una perdita trimestrale di circa 400Mln$ ed un taglio del dividendo. L’intero comparto finanziario Usa ne ha pertanto risentito.

Gli analisti di JpMorgan hanno dichiarato che l’attuale crisi del credito globale peserà sui mercati per il prossimo decennio. Sul fronte macro le vendite al dettaglio di marzo hanno registrato un andamento in linea con le attese, grazie principalmente al notevole incremento della componente energetica che ha verosimilmente impattato negativamente su diverse voci di spesa (abbigliamento, elettronica, magazzini generali e materiale per l’edilizia) che hanno pertanto segnato un calo mensile.

Il dato utilizzato per il computo del Pil ha segnato un incremento mensile dello 0,2%, lasciando pertanto ancora in discussione la possibilità di una variazione annualizzata negativa del Pil nel primo trimestre. Nel frattempo l’agenzia di rating S&P ha dichiarato che, qualora il governo Usa dovesse essere costretto a venire in soccorso delle agenzie Fannie Mae e Freddie Mac, potrebbe essere messo in discussione il rating massimo sui titoli governativi del paese. Per oggi la resistenza sul decennale si colloca in area 3,55%.

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Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro su rinnovati timori in merito a risultati deludenti sul fronte dei dati trimestrali delle società Usa ed in attesa dell’indice Zew, tenuto a confermare o meno l’andamento divergente dell’economia dell’area Euro rispetto a quella Usa. La resistenza di rilievo staziona sempre in area 1,59. Il rimbalzo dei listini asiatici ha favorito il deprezzamento dello Yen, più marcato soprattutto verso Euro piuttosto che verso Dollaro. Verso Dollaro il supporto da monitorare si colloca a quota 100. L’eventuale rottura al ribasso di tale livello potrebbe dar luogo ad ulteriori flussi di vendita sull’azionario e sulle materie prime.

Materie Prime: nuovo record per il greggio Wti salito a 112,48$/b dopo che il maltempo ha portato alla chiusura temporanea del quarto terminale messicano per le esportazioni ed il Dollaro è tornato a deprezzarsi vs Euro. Al record potrebbe aver contribuito il timore che la produzione russa abbia raggiunto il picco massimo, come dichiarato dal vicepresidente di Lukoil (principale società petrolifera indipendente russa). In calo i metalli industriali su timori che i recenti rialzi siano stati eccessivi. Tra i peggiori il piombo (-1,6%), l’alluminio (-1,5%) ed il rame (-1%). Positivi i preziosi con l’argento (+1%). Stabile l’oro (+0,2%). Tra gli agricoli in recupero la soia (+3%) ed il mais (+1,3%) su possibili ritardi nella semina a causa delle piogge in alcune aree degli Usa.

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