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CRISI, E’ IL GRANDE MOMENTO DEI BLOG DI FINANZA

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Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – «Mi spiace per quelle persone che investendo
sui mercati azionari ci stanno lasciando
le penne». È difficile capire se dietro questo
commento presente sul blog di IgTrader
(evidentemente uno pseudonimo) si celi vera
pietà o solo ironia.

Del resto il vero problema
che deve affrontare chi prova ad analizzare
il mondo degli «opinionisti virtuali»
è proprio quello della credibilità e dell’autorevolezza.
Tanto più se legati alla finanza o
al trading. I blog sono infatti siti Internet (o
parte di siti) gestiti per lo più da singoli individui
che si presentano sotto forma di diario
personale, con interventi testuali (ma anche
grafici e video) inseriti in ordine
cronologico e che offrono
la possibilità ai navigatori di inserire
commenti in tempo reale.

PER LA LISTA E I LINK DI TUTTI I BLOG CITATI IN QUESTO ARTICOLO, VEDI A FONDO PAGINA

Il blog è quindi soprattutto un
modo di comunicare diretto, informale
e al di fuori dei consueti
schemi.
Qualcosa, insomma, molto più
simile ai forum e ai newsgroup
che non ai media tradizionali,
ma gravati, proprio per questo,
dal costante dubbio dell’attendibilità.
Inoltre, accanto ai blog gestiti da singoli
privati, si è ormai sviluppata la nanopublishing,
ovvero attività editoriale commerciale
sotto forma di blog.

IL NODO DELLA CREDIBILITÀ. Per
quanto riguarda autorevolezza e utilità dei
blog, Giancarlo Vergori, responsabile del
portale Virgilio.it che fa capo a Matrix (gruppo
Telecom Italia) non ha dubbi: «I parametri
principali per valutare i blog – spiega a
Borsa&Finanza – sono i commenti ai post
(messaggi, ndr) e la partecipazione del lettore
alla vita del blog stesso. Ci sono poi le
classifiche mondiali, come quella di Technorati,
che rileva i collegamenti incrociati tra
tutti i blog del mondo: più il blog è linkato
da altri siti, più aumenta l’autorevolezza. Un
buon blog di finanza permette di attingere a
informazioni affidabili di prima mano, fornisce
consigli che si rivelano vincenti e indica
investimenti che possono fruttare».

«Secondo la nostra esperienza – sottolinea
poi Alberto Zambolin, fondatore del service
Message che gestisce alcuni blog tra cui Finanzablog.
it e Soldiblog.it – il livello dei
contenuti dei blog, privati o commerciali è
mediamente elevato. Manca, è verò, l’autorevolezza
conferita da grandi nomi o da
grandi testate, ma vi sono altri parametri
che consentono, almeno in via approssimativa,
di avere un’idea della qualità».

E anche
secondo Zambolin uno è sicuramente la popolarità
e la connessione con un alto numero
di siti. Un altro parametro è poi la vita
media del blog: «Offre due indicazioni – spiega
Zambolin – sia sull’entusiasmo di chi lo
gestisce sia sull’interesse da parte dei navigatori.
Va comunque tenuto presente che il
blog per definizione, cioè quello privato, è
caratterizzato dalla passione di chi lo anima,
non tanto dalla sua veridicità».

ESPERIENZE DIRETTE. Ma qual è stato
l’impatto della crisi sull’universo dei blog finanziari?
«In questo momento – afferma Vergori
– la Rete affianca all’ informazione istituzionale
tutto quel patrimonio di informazione
non ufficiale derivante dalle esperienze
dirette dei risparmiatori, che grazie ai nuovi
strumenti Web 2.0 (per l’interattività evoluta,
ndr) si confrontano direttamente, condividendo
consigli, preoccupazioni e rumor.

L’impatto diretto sui blog finanziari
è difficile da misurare perché
non esiste infatti ancora
uno strumento consolidato di rilevazione
del mondo dei blog
per categoria. Sicuramente però
in ottobre, con l’acuirsi della
crisi finanziaria, sui motori di ricerca
si sono registrati i picchi
storici per la keyword crisi finanziaria:
rispetto a settembre,
su Virgilio ha registrato il record
di ricerche.

Altro dato significativo
è l’incremento delle visite del
73% mese su mese sul nostro canale Finanza,
di cui una parte sempre più importante
(oltre il 10%) è costituita proprio dalla componente
Web 2.0: gli utenti infatti possono
lasciare commenti su ciascun titolo di Borsa
e votarlo, con un sistema interattivo semplice
e intuitivo. Tra i titoli più caldi anche
in termini di commenti nell’ultimo periodo
ci sono Unicredit (2.330 commenti negli ultimi
10 giorni) e Fiat (1.650 commenti, stesso
periodo)».

Ulteriori conferme del trend arrivano
anche dal forum di Virgilio dedicato all’Economia,
che dalla dalla crisi dei subprime(
estate 2007) ha registrato oltre un milione
di pagine viste (fonte Nielsen-SiteCensus)
e da Liquida.it, vero e proprio motore
di ricerca per blog, che segnala come «crisi
» sia «una delle hot tag (parole chiave ricercate,
ndr) più rilevanti nelle ultime settimane
», con le sue varie declinazioni crisi finanziaria,
crisi economica, mercato, borsa,
Wall Street, finanziaria, banche, finanza,
Lehman Brothers e risparmio.

DA NON PERDERE. Secondo
alcuni operatori del settore interpellati,
in Italia tra i blog più quotati
troviamo il già citato Finanzablog.
it, Finanzalive.com e Intermarket
and More. «All’estero
– segnala Vergori – si distinguono
Bankaholic.com e Cakefinancial.
com, mentre Marketguru.
com è un bell’esperimento
che va oltre il blog».

Tornando all’Italia, tra i blog più
frequentati, troviamo inoltre il ricco
Csi Finanza (sottotitolo: «La
scena del crimine nell’analisi dei
titoli azionari»), in cui gli animatori
spaziano dall’analisi tecnica alla
fanta-finanza, oppure Fuorimercato,
attivo dal 2004 e incentrato
soprattutto su temi economici.
E ancora Banche, Risparmio,
Investimento e Trading,
focalizzato sull’analisi dell’offerta
bancaria e sul rapporto banche-
utenti. Un taglio più operativo
è possibile trovarlo su Mr.Finanza,
che propone molte pagine
con quotazioni di strumenti finanziari e
numerosissimi interventi raccolti (a partire
dal 2006) in un comodo indice tematico.

Una ricerca effettuata partendo dai portali
o dagli aggregatori già citati ci porta poi a
blog forse meno frequentati ma comunque
interessanti. Il caso di Finanza, su cui per
esempio si trova un ampio archivio di commenti,
sondaggi e indicazioni borsistiche a
partire dal 2005, mentre sul già citato spazio
di IgTrader, ben organizzato e graficamente
chiaro, vengono messi online brevi
indicazioni borsistiche spesso corredate da
grafici commentati.

Numerosi poi gli spunti
che arrivano dalle decine di blog ospitati da
Libero.it che sono raggruppati nella categoria
«borsa e finanza». Utile per i trader attivi
Futures trading, nato all’inizio di quest’anno
e ovviamente dedicato all’analisi tecnica
sui derivati, mentre Piccola Borsa (attivo
dal 2006) offre riflessioni ben documentate
sui mercati italiani e statunitensi. Sulla stessa
scia anche Blogmarket,ma l’elenco potrebbe
continuare a lungo.

Con l’avvertenza
che quelle presenti sui blog non sono null’altro
che opinioni e riflessioni di singoli. Che
a volte possono vantare una grande esperienza
relativamente alle materie che trattano,
ma per lo più sono sorretti soprattutto
da una grande passione. Infine, partirà tra
novembre e dicembre il network Robin Hood
creato da Diego Pastorino: già tra i fondatori
di SoldiOnline.it, darà il via alla nuova
avventura in compagnia di nomi noti e
meno noti della finanza online italiana,
ognuno con un suo spazio. Tra questi Roberto
Malnati e Salvatore Gaziano.


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