ROMA (WSI) – Riceviamo e pubblichiamo la risposta del professore di economia della New York University, Alberto Bisin – intervistato da Wall Street Italia sul tema della crisi europea e del debito pubblico italiano – alle critiche argomentate ricevute dal keynesiano Piergiorgio Gawronski.
“Sfortunatamente lei sta ripetendo vecchi ritornelli insensati. La produttivita’ in Italia e’ piatta da un decennio. Il paese non cresce realmente da due. Se non e’ un problema di offerta questo. Confondere trend e ciclo e’ errore comune tra i keynesiani vecchio stampo, ma c’e’ modo e modo di cascare nell’errore.
Aumentare la spesa pubblica in modo anti-ciclico oggi non ci e’ permesso dai mercati in mancanza di una garanzia tedesca che non c’e’. Avremmo dovuto pensarci quando avevamo zero spread nei confronti della Germania. Spero lei possa citare un suo scritto degli ultimi dieci anni in cui suggerisce di moderare la spesa per poter meglio affrontare recessioni in futuro. Altrimenti, capisce bene che la sua posizione perde anche quel poco di valore retorico che ha.
La sua proposta per uscire dalla crisi e’ quella di un “curatore” che si spaccia per medico e dice al paziente con un tumore di bere molta acqua, possibilmente fresca. La sua cura e’ infatti indipendente dalla malattia, acqua fresca, appunto. Mi sia permesso notare che questo giornale farebbe bene a intervistare keynesiani che sanno di cosa parlano, ce ne sono tanti in Italia; chesso’ il prof. Tommaso Monacelli in Bocconi ad esempio.
La sua alternativa alle riforme per il paese, dott. Gawronski, e’: “stampare moneta e aggirare i trattati”. Ma almeno stracciamoli questi trattati: guardiamo in faccia Draghi-Merkel (io veramente non c’entro) e stracciamoli, come degli uomini veri. Aggirarli fa “furbetti del quartierino” e poi finiamo per verificare gli stereotipi che seguono gli italiani da sempre”.