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CREDITO: LIVELLI RECORD DI RESTRINGIMENTO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi in una giornata caratterizzata dai volumi ridotti a causa della chiusura del mercato britannico. Sul monetario resta pressoché stabile lo spread tra l’Euribor tre mesi e l’Eonia swap, che comunque resta sopra gli 81 pb. Sul fronte azionario, Ubs ha annunciato la riduzione di 5500 dipendenti o di almeno il 7% della forza lavoro entro il 2009 in seguito alle perdite registrate dalla crisi dei subprime.


Intanto i mercati continuano a rimanere in attesa della riunione della Bce di giovedì e soprattutto delle parole di Trichet. Sul decennale il supporto passa per 4,08%. Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla parte a lungo termine ed in ribasso su quella a breve in un contesto in cui da un lato sono emersi segnali più incoraggianti dal lato macro, e dall’altro sono anche arrivate indicazioni di segno opposto per quanto riguarda l’atteggiamento delle banche Usa.


L’Ism non manifatturiero di aprile è infatti arrivato ai massimi da inizio anno riposizionandosi nuovamente sopra quota 50. Allo stesso tempo però il sondaggio trimestrale effettuato dalla Fed tra le principali banche del Paese, ha segnalato livelli record di restringimento del credito insieme anche ad un incremento del relativo costo per la clientela finale. Bernanke ha anche richiamato l’attenzione sulla possibilità che nei prossimi mesi possano aumentare i pignoramenti immobiliari con conseguente ulteriore calo dei prezzi delle case.


Il capo della Fed ha fortemente auspicato una soluzione inevitabile in questo caso: la stralcio di parte del credito verso i mutuatari in difficoltà da parte delle banche, pur di evitare il completo default di questi ultimi. Bernanke ha pertanto supportato l’ipotesi attualmente al vaglio del Congresso di corrispondere al sistema bancario la garanzia sui mutui parzialmente stralciati da parte dell’ente governativo Federal Housing Administration. Le parole del capo della Fed insieme con i dati sul Bank Lending Practices testimoniano come lo scenario sia ancora piuttosto turbolento, come sottolineato oggi anche dall’ad di Ubs in sede di presentazione della trimestrale che ha evidenziato circa 11Mld$ di perdite.


Nei prossimi due giorni sono attese corpose aste sul comparto a lungo termine (15Mld$ sul decennale e 6Mld$ sul trentennale). Di conseguenza è possibile il test della resistenza a quota 3,90% sul decennale.


Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro dopo le parole di Bernanke che hanno richiamato l’attenzione sulle persistenti difficoltà nel settore immobiliare. Tecnicamente viene confermata la tenuta del supporto in area 1,54. E’ possibile che nei prossimi giorni il cross si spinga fino alla resistenza a quota 1,57 in vista della riunione della Bce. Yen in lieve apprezzamento sui mercati valutari in un contesto di borse asiatiche ed Usa in ribasso. Segnaliamo che i mercati giapponesi sono chiusi per festività per il secondo giorno consecutivo. Verso Dollaro il cross ha creato un livello di resistenza a 105,70. Il supporto dinamico importante oggi passa in prossimità di 104. Verso Euro il livello di supporto fondamentale si colloca piuttosto lontano a 160,70 circa. La resistenza più vicina a 163,10.

Materie Prime: nuovo record per il greggio Wti salito oltre i 120$/barile grazie ad aumentati timori di danni alla produzione in seguito al proseguimento degli attacchi agli impianti in Nigeria, al dato macro Usa migliore delle attese ed al deprezzamento del Dollaro. Tra gli industriali elevata volatilità per il rame che è salito del 3,1% al Comex. Durante la sessione è stato messo a segno un nuovo livello record a 427$, poi successivamente il prezzo si è ridimensionato chiudendo a 397,85$. Circolano voci di un possibile errore di un trader vista la scarsa liquidità del mercato a causa della chiusura del Lme per festività. A mercati chiusi è giunta la notizia di un accordo raggiunto tra i sindacati di 4 delle 5 miniere della Codelco. Gli scioperi in atto sembrerebbero quindi essere giunti al capolinea. In rialzo i metalli preziosi. Tra gli agricoli in calo il mais (-3,3%) e la soia (-1,51%) su segnali di accelerazione della semina negli Usa.

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