Economia

Credito alle imprese: cinque lezioni alle banche dal FinTech

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Il FinTech ha modificato e sta modificando il mondo finanziario. Sono cinque le lezioni che oggi può offrire al settore bancario e le individua il report dal titolo “The future of SME lending: What banks can learn from FinTech” realizzato dal  Boston Consulting Group (BCG) in collaborazione con il Politecnico di Milano e presentato durante l’incontro “Il futuro del credito nell’era digitale”.

Il FinTech, sottolinea lo studio di BCG, traccia una direttrice lungo cui i tradizionali operatori bancari possono muoversi, soprattutto in riferimento ad una delle attività più tradizionali del mondo bancario: il credito. Ecco le cinque lezioni che possono imparare soprattutto le piccole e medie imprese dal fintech.

  • Lezione #1: E’ tempo di ridurre la complessità. Si possono realizzare profitti con offerte semplici, mirate a segmenti di clientela accuratamente selezionati
  • Lezione #2: Manualità al minimo. Soluzioni STP (Straight-Through Process) integrate rappresentano la nuova normalità per le FinTech e riducono drasticamente i tempi di approvazione
  • Lezione #3: Basta con lo scetticismo. Le FinTech stanno dimostrando che l’uso innovativo dei dati – tradizionali e non – può accorciare il processo decisionale, migliorando al contempo l’accuratezza dei modelli di valutazione del rischio
  • Lezione #4: Sfruttiamo al massimo le nuove tecnologie. Basta un click per ricavare insight creditizi
  • Lezione #5: Le infrastrutture IT basate su moduli, API e Cloud sono ormai il pane quotidiano delle FinTech

Il mondo del prestito alle imprese è impattato da tecnologie che stanno aprendo nuove opportunità ma, di pari passo, crescono le sfide per gli operatori tradizionali”, commenta Matteo Coppola, Managing Director e Senior Partner di BCG, tra gli autori dello studio.
“Il mercato, infatti, è costellato da nuovi player – pensiamo alle FinTech e alle challenger bank – che sfruttano le opportunità offerte dalla tecnologia per guadagnare un vantaggio competitivo rispetto alle banche. Banche che possono, però, sia imparare molto dai nuovi attori che fare leva sulle loro competenze specifiche attraverso partnership e acquisizioni”