Economia

Covid: contagi accelerano e governo studia super green pass

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In forte crescita i contagi covid in tutta Italia mentre si apre ufficialmente da oggi la somministrazione della terza dose per gli over 40 anni, ma il governo corre ai ripari per evitare nuove chiusure con il lancio del Super green pass. In tanti ancora gli italiani che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino mentre i contagi corrono.

Le chiusure e le restrizioni non devono essere pagate dai vaccinati: garantire ai non vaccinati l’accesso al lavoro e ai bisogni primari, ma certe attività come andare ristorante, cinema o teatro, con un peggioramento andrebbero riservate ai vaccinati”.

Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Tg2 Italia su Rai 2 secondo cui il governo sta mettendo mano all’ipotesi di un Super green pass con regole e limitazioni per i non vaccinati nelle regioni in zona arancione. Il nuovo decreto per fronteggiare la nuova ondata di contagi da Covid 19 sarà approvato entro pochi giorni e prevederà restrizioni e divieti soltanto per chi non è vaccinato.

Super Green Pass: le ipotesi al vaglio del governo

“E’ giusto fare una riflessione, nel caso ci fosse un passaggio in arancione, invece che arrivare a chiudere delle attività, dare la possibilità a chi si è vaccinato di avere qualche spazio di libertà in più rispetto a chi volontariamente ha deciso di non vaccinarsi. Non parlerei di lockdown per i no vax, ma se ci dovesse essere un peggioramento, come il passaggio in arancione di alcune Regioni, le chiusure e le restrizioni non devono essere pagate dai vaccinati: garantire ai non vaccinati l’accesso al lavoro e ai bisogni primari, ma certe attività come andare ristorante, cinema o teatro, con un peggioramento queste attività andrebbero riservate ai vaccinati”.

Così Costa che accoglie l’appello di numerosi governatori che chiedono regole diverse per gli italiani che hanno scelto di vaccinarsi. Così il presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente delle Regioni, Massimiliano Fedriga:

Servono al più presto misure differenziate, in modo da favorire l’adesione alla campagna vaccinale degli ultimi indecisi e dare certezze ai ristoratori, agli albergatori, ai negozianti. Non è una discriminazione, è la garanzia per non chiudere tutto.

Anche il mondo scientifico si dice favorevole ad un irrigidimento del green pass.

Anche in Italia nelle prossime settimane “siamo destinati a vedere crescere” i contagi da Covid-19 “perché la variante Delta è molto, molto più contagiosa rispetto alla variante di Wuhan e a quella britannica: un soggetto infetto ne contagia altri 6-7. Ancora sono troppi i non vaccinati”.

Così il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi a Radio Capital.

” Per convincere i non vaccinati a fare il vaccino, si potrebbe “irrigidire la concessione del Green pass: è quello che stanno facendo in nord Europa. Va rivista soprattutto la modalità di rilascio: era una decisione presa con la variante originale. Il tampone, soprattutto l’antigenico, ora è il vero tampone d’Achille perché non certifica la positività di almeno il 30% dei soggetti. Con il passare del tempo dovremo irrigidire” e quindi eliminare il tampone per il rilascio.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come il “virus continua a provocare allarme”.

Siamo riusciti a realizzare una ripresa economica e i vaccini sono stati la nostra difesa, hanno consentito le riaperture. La ricerca è stata un grande esempio di collaborazione mondiale. Abbiamo visto una larga adesione alla campagna vaccinale che ha visto la quasi totalità degli italiani vaccinarsi per proteggere sè stessi e gli altri”. (…) “Il Pnrr prevede investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo del Sistema sanitario nazionale: dobbiamo saperlo realizzare, ne va del nostro futuro e anche di quello dell’Europa visti gli investimenti che sono stati stanziati”.

Ripresa economica a rischio

Il rischio concreto è che la recrudescenza del virus azzoppi l’economia tricolore che sta vedendo nuova luce. Basti pensare alle ultime stime della  Commissione europea secondo cui in termini di crescita l’Italia non è più ultima nell’Ue né quest’anno ne’ l’anno prossimo e dopo il rimbalzo nella prima metà del 2021, il Pil reale in Italia è destinato a continuare ad espandersi ‘con forza’, grazie alla forte spesa per investimenti, anche se è soggetto a ‘alcuni venti contrari nel breve termine’. Nonostante la forte ripresa economica che apre la strada a una crescita più solida, la Commissione europea indica che ‘l’incertezza e i rischi sulle prospettive di crescita rimangono molto elevati’. Sebbene l’impatto della pandemia sull’attività economica si sia notevolmente indebolito, il Covid-19 non è ancora stato sconfitto e la ripresa dipende fortemente dalla sua evoluzione, sia all’interno che all’esterno della Ue. Alla luce della recente ondata di casi in molti paesi, ‘non si può escludere il ripristino di restrizioni che impattano sull’attività economica’.