Economia

Corte Ue: aumento di capitale forzoso per le banche

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NEW YORK (WSI) – Nei casi di turbolenze economiche e finanziarie, gli Stati sono legittimati a imporre aumenti di capitale alle banche, anche contro la volontà degli azionisti. E’ quanto ha stabilito oggi la Corte di giustizia dell’Unione europea, respingendo così il ricorso presentato dagli azionisti di una banca irlandese, Ilp, che venne sottoposta a una procedura di questo genere nel 2010.

Il ministro delle Finanze irlandese aveva in quell’occasione presentato agli azionisti di Ilpgh, controllante di Ilp, una proposta che mirava a facilitare la ricapitalizzazione della banca. Proposta che venne respinta dall’assemblea di Ilpgh nel luglio del 2011.

Il ministro, di fronte al no dell’assemblea, ottenne dal giudice un’ordinanza ingiuntiva che ha imposto a Ilpgh di emettere, in cambio di 2,7 miliardi di euro, nuove azioni a favore del Ministero, che ha ottenuto il 99,2% del capitale della banca, malgrado il voto contrario dell’assemblea degli azionisti di Ilpgh.

Alcuni soci di Ilpgh hanno quindi chiesto alla High Court irlandese l’annullamento dell’ordinanza, in quanto incompatibile con il diritto comunitario, dal momento che l’aumento di capitale è stato realizzato senza l’assenso dell’assemblea.

Secondo i giudici dell’Unione Europea, gli interessi degli azionisti e dei creditori, “non possono essere ritenuti prevalenti in ogni circostanza rispetto all’interesse pubblico alla stabilità del sistema finanziario”.

La giustizia irlandese aveva concluso, sulla base di un bilanciamento delle probabilità, che

“la Ilp non avrebbe potuto aumentare il proprio capitale minimo regolamentare dell’importo richiesto, cosicché la mancata ricapitalizzazione nel termine previsto avrebbe portato a un’insolvenza che avrebbe avuto gravi conseguenze per l’Irlanda e che avrebbe probabilmente aggravato la minaccia incombente sulla stabilità finanziaria di altri Stati membri e dell’Unione”.

Secondo Lussemburgo, si è entrati in una situazione eccezionale che ha sospeso le misure previste dalla direttiva che tutela gli azionisti delle spa: l’ordinanza ha dovuto piuttosto rimediare ad una minaccia sistemica per la stabilità finanziaria dell’Unione.