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Corea del Nord: con un’economia allo sfacelo il leader Kim Jong-Un potenzia gli armamenti

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Un’economia allo sbando quella della Corea del Nord come ammesso dallo stesso presidente Kim Jong-Un aprendo il mese scorso l’ottavo congresso del WPK (Workers’ Party of Korea).

Corea del Nord: con un’economia allo sfacelo

Il leader nordcoreano ha dovuto ammettere che le sue politiche economiche  non hanno centrato l’obiettivo.  Il Paese, guidato dal dittatore Kim, ha sofferto negli anni di una cattiva gestione economica e ad ottobre lo stesso Kim aveva ordinato di rilanciare l’economia nazionale proprio in vista del congresso di gennaio.
Così via libera a orari di lavoro extra lunghi e compiti aggiuntivi per i lavoratori, ma nel frattempo i disastri naturali che hanno colpito la regione, assieme alla pandemia di coronavirus, ed ovviamente dalle sanzioni internazionali imposte in risposta ai suoi programmi missilistici balistici e nucleari, hanno portato allo sfacelo.

Kim Jong-un ha lodato gli ”splendidi successi” del partito, ma anche ammesso che ”gli obiettivi per il miglioramento dell’economia nazionale hanno subito seri ritardi” e non sono stati raggiunti, descrivendo l’ultimo quinquennio come un periodo di “prove senza precedenti e tra i peggiori in assoluto.

Rafforzato il sistema dei missili balistici

In tutta risposta alla difficile situazione economica il leader nordcoreano ha aumentato il numero delle unità militari preposte al lancio di missili balistici, e accresciuto lo status, le capacità e l’addestramento delle sue forze speciali.  Così emerge dalla nuova edizione del libro bianco della Difesa della Corea del Sud, pubblicato a febbraio.

Le Forze strategiche dell’Esercito popolare nordcoreano sono passate dalla 7 del 2013 alle 13 brigate missilistiche attuali. Tali unità opererebbero, tra gli altri sistemi d’arma, missili balistici tattici Scud, a medio raggio No Dong e la serie di missili balistici intermedi e intercontinentali Hwaseong.