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COPIA BUFFON, SE VUOI GUADAGNARE IN BORSA

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(WSI) – Gianluigi Buffon e gli altri portieri delle squadre di calcio in tutto il mondo hanno qualcosa da insegnare a chi gioca in borsa. Che cosa per l’esattezza? Che quando scoppia una crisi, è meglio aspettarne gli sviluppi che cercare di anticiparli. Lo dice una equipe di economisti della scuola di managment dell’Università Ben Gurion di Israele guidata dal professore Ofer Azar. Non perdere tempo con Piazza Affari. E’ a Wall Street dove si fanno i soldi! Dovresti provare ad abbonarti a INSIDER. Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
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DIFFICILE STARE FERMI – L’equipe ha pubblicato i risultati della sua ricerca sul Journal of economic psycology. Ha riferito che la stragrande maggioranza dei portieri si butta prima del tiro, e appena il 6,3 per cento rimane immobile. E che si butta per una questione emotiva: che se incassa il goal si sente meno colpevole, si rassicura dicendo di avere fatto tutto il possibile per parare, una valutazione condivisa dai tifosi. Ma, rileva l’equipe, alla luce dei dati elaborati dal computer è un grosso sbaglio. Non che sia facile parare un rigore. Il pallone può viaggiare a oltre 100 km l’ora, e il portiere ha al massimo 0,3 secondi per fermarlo: non a caso, oltre l’80 per cento delle volte è goal. Tuttavia, insiste Ofer Araz, il gettarsi in anticipo è – anche se non sempre – irrazionale se non controproducente. L’economista ha citato un rigore tirato da Cristiano Ronaldo contro Radek Cerny, il portiere del Tottenham: Cerny si è buttato prima a sinistra, e Ronaldo ha insaccato il pallone a destra.

BORSA E CALCIO – I giocatori in Borsa si comportano esattamente come i portieri di calcio durante il rigore: allo scoppio della crisi, si muovono subito invece aspettare, ossia cambiano investimento di colpo. E lo fanno per lo stesso motivo: se la situazione peggiora, possono difendersi dalle critiche dicendo di avere tentato di correre ai ripari. Ma in questo modo, riducono le loro probabilità di minimizzare le perdite. Sia per i portieri di calcio che per i giocatori in Borsa, conclude Ofer Araz, l’azione appare meglio dell’inazione. Paul Romner, un economista della School of business dell’Università di Stanford in California ha elogiato la ricerca israeliana. «E’ molto importante conoscere i meccanismi del processo decisionale dei giocatori in Borsa», ha commentato. «Come i portieri di calcio, spesso essi devono decidere a caldo che cosa fare, non in un decimo di secondo ma in pochi minuti. In un’emergenza, non c’è tempo per riflettere. La psicologia prevalente nel mondo dello sport e della finanza è chi rimane fermo fa la figura dello stupido».

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