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CONTINUANO LE TENSIONI SUL MERCATO DEL CREDITO

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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(WSI) – Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi dopo il discorso di Trichet. Il rendimento del decennale ha chiuso la sessione sul supporto 3,80%, per poi scendere al di sotto in mattinata. Lo spread sul 2-10 anni è sceso portandosi in prossimità dei 50 pb. Il capo della Bce ha ribadito che la stabilità dei prezzi resta l’obiettivo principale dell’istituto, abbandonando i toni più morbidi di febbraio ed allontanando così l’ipotesi di un taglio dei tassi a breve termine.

Sono state riviste al ribasso le stime sulla crescita ed al rialzo quelle sull’inflazione. Trichet ha anche aggiunto che la decisione è stata unanime e che non è stato discusso né di un taglio né di un rialzo dei tassi. Il rallentamento del tasso d’inflazione, sebbene resti superiori al 2%, e la fine delle contrattazioni salariali in Germania, dovrebbero permettere all’Istituto di procedere ad un taglio dei tassi nella seconda parte dell’anno.

Intanto continuano le tensioni sul mercato del credito. L’Euribor tre mesi è stato fissato ieri a 4,43% in rialzo dal 4.40% del giorno precedente, mentre l’indice Itraxx Crossover in mattinata ha registrato un nuovo record a 640 pb. Continua anche ad allargarsi lo spread sul decennale Italia Germania che ha toccato i 67 pb, mentre quello Francia Germania è salito a 26 pb. Oggi l’attenzione rimarrà focalizzata sui dati statunitensi. Sul decennale il supporto si colloca a 3,70% e la resistenza a 3,87%.

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Negli Usa forte calo dei tassi di mercato sulla scia delle marcate perdite sui mercati azionari. Le notizie giunte ieri hanno amplificato il timore degli operatori di una forte crisi di liquidità. In particolare è arrivata la notizia delle continue richieste di reintegro delle garanzie offerte (c.d. margin call) a fronte di prestiti erogati verso gli hedge fund e le private equity, a partire da Carlyle Group, la seconda società di private equity su scala globale che con asset totali per circa 22Mld$, in base ai dati forniti da Wsj, presenta un indebitamento di 32$ per ogni Dollaro detenuto.

La necessità di far fronte alle richieste di reintegro dei margini sta comportando forti vendite di asset a partire da quelli più facilmente liquidabili e coinvolgendo pertanto anche titoli ritenuti più sicuri come ad esempio quelli emessi dalle agenzie Fannie Mae e Freddie Mac fino ai tioli governativi. Il timore degli operatori di un restringimento globale del credito diventa più evidente ed aiuta a comprendere il forte rialzo registrato ancora dal costo della protezione contro il rischio di default del debito corporate estendendosi in parte anche a quello di alcuni paesi sovrani.

. Il report Flow of Funds pubblicato ieri dalla Fed ha evidenziato il primo calo della ricchezza netta dei consumatori Usa dal 2002 con il rapporto tra valore netto delle abitazioni/ricchezza netta ai minimi dal secondo dopoguerra, evidenziando pertanto il forte impatto derivante dal calo dei prezzi immobiliari che ha portato il tasso di morosità ai massimi storici nel quarto trimestre 2007. Oggi il primo supporto sul decennale è a quota 3,5%: nel caso di dati non favorevoli sul mercato del lavoro è possibile ipotizzare il raggiungimento del minimo del 2008 a quota 3,3%.

Valute: ennesimo record dell’Euro vs. Dollaro in seguito ai diffusi timori di crisi di liquidità globale. Dati sul mercato del lavoro Usa meno favorevoli rispetto alle attese potrebbero spingere nei prossimi giorni il cross fino alla soglia di 1,55/1,57. Yen in apprezzamento favorito dai forti cali degli indici azionari globali. Il movimento è stato particolarmente significativo vs Dollaro con il cross che ha rotto il recente supporto settimanale creato a 102,62. E’ possibile il test di 101,68, minimo degli ultimi 3 anni circa. Il movimento di apprezzamento è stato invece più contenuto vs Euro con il cross che si mantiene al di sopra del supporto 156.

Materie Prime: nuovo record del greggio Wti spinto dal deprezzamento del Dollaro vs Euro salito a nuovi livelli record. Il future con scadenza aprile ha sfiorato i 106$/barile. Realizzi tra i metalli industriali. Segnaliamo il rame che al Lme ha perso l’1,45% dopo aver temporaneamente raggiunto un nuovo record storico durante la sessione. Tra i preziosi in calo l’oro (-1,2%) nonostante il movimento favorevole dell’Euro/Dollaro. Il metallo continua comunque a mantenersi poco al di sotto della soglia psicologica 1000$/oncia. Tra gli agricoli in rialzo il grano (+1,6%) su timori che la siccità prevista in Texas nei prossimi 2 mesi possa danneggiare parte del raccolto. Forti cali per la soia (-3,2%) e lo zucchero (-6,5%) dopo i recenti forti rialzi.

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