Società

Conti pubblici: il Governo ha bisogno di una correzione da 50 miliardi

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ROMA – Mentre la Corte dei Conti mette in guardia sulla mega stangata di medio-lungo termine per ridurre lo stock del debito che corre verso il 120 per cento del Pil, il governo lavora – come annunciato – alla correzione del deficit per il biennio 2013-2014. L´intervento dovrebbe ammontare, come indicato dal Documento di economia e finanza al 2,3 per cento del Pil, circa 37 miliardi che sommati ad un piccolo aggiustamento in corso d´anno supererebbe i 40 miliardi e consentirebbe il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014.

Lo stesso ministro dell´Economia Giulio Tremonti ha assicurato nei giorni scorsi, in risposta alla riduzione dell´outlook da parte di Standard&Poor´s, che il decreto sarà approvato dal Parlamento entro luglio e dunque i tecnici sono al lavoro per consentire al consiglio dei ministri di varare il provvedimento ai primi di giugno.

Raggiunti gli obiettivi con i 60 miliardi cumulati dai due decreti estivi del 2008 e del 2010 resta aperta la questione della manovrina per l´anno in corso e per il 2012. Per il governo non sarebbe necessaria ma sono in molti a ritenere che dai 5 ai 7 miliardi serviranno per il rifinanziamento di alcuni stanziamenti «a tempo» previsti dalla Finanziaria e dal «milleproroghe» come l´esenzione dei ticket per le viste specialistiche e le missioni internazionali di pace e l´intervento in Libia.

«Dopo le elezioni arriva l´ennesima stangata per correggere l´andamento dei conti pubblici per il 2011 e nel 2012, oltre che nel 2013 e 2014: nell´anno in corso, siamo fuori obiettivo di 7-8 miliardi. Diventano 12-13 l´anno prossimo. Per arrivare vicini al pareggio di bilancio, l´importo annuo della manovra deve superare i 50 miliardi», ha dichiarato Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd.

Ma i fronti aperti sul terreno economico non si esauriscono: oggi il presidente del Consiglio, Berlusconi, incontrerà a cena il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i vertici di Viale dell´Astronomia. Berlusconi, che non potrà partecipare all´assemblea di Confindustria perché impegnato al G8 in Francia, sarà ospite della tradizionale cena del direttivo di Confindustria che precede l´assemblea. Un incontro che servirà per fare il punto dei rapporti tra governo e industriali dopo il gelo calato in seguito allo scambio polemico alle assise di Bergamo quando gli imprenditori accusarono il governo di «fare troppo poco» e di essere stati «lasciati soli» e Berlusconi replicò invitandoli a fare di più per la crescita.
(r. p.)

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