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CONSUMI USA: CARTINA DI TORNASOLE DEI MERCATI

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Con un peso del 75% sul PIL della maggiore economia mondiale, i consumi degli americani sono monitorati in vista delle analisi riguardanti il futuro della tanto agognata ripresa dei mercati. Cerchiamo di dare una lettura estensiva dei dati pubblicati ultimamente e di ricavare qualche indicazione sui titoli delle societa’ del settore.

I dati alla fonte che rivestono maggior interesse sono quelli delle vendite al consumo e della fiducia dei consumatori. Tuttavia almeno il primo, neccessita di un’analisi ulteriore per capire la tendenza in corso.

Il 14 novembre i dati sulle vendite sorprendono con un robusto +7,1%. Tuttavia la crescita depurata dal dato relativo alla vendita di automobili segna solo un modesto +1%. Le cifre lette insieme agli incentivi sull’acquisto rateale a tasso zero e sul blocco momentaneo degli impianti di produzione di General Motor, danno l’impressione che si sia trattato piu’ di uno smaltimento delle scorte di magazzino che di un reale incremento della catena distributiva. Se questa e’ la lettura corretta, la ripresa dei margini di profitto dovrebbe arrivare verso il secondo trimestre del prossimo anno quando il ciclo delle scorte avra’ terminato l’aggiustamento.

Per quanto riguarda il dato sulla fiducia, il calo a 82,2 contro 86,5 atteso ha avuto un notevole impatto iniziale sulla borsa. Tuttavia anche in questo caso va osservato come una lettura piu’ attenta del dato rivela un calo nella fiducia sulle attuali condizioni da 107,2 a 93,5 bilanciato, almeno in parte, da uno piu’ ottimistico sulle prospettive future da 70,7 a 74,6.

Disegnato il quadro generale, vediamo quali sono le prospettive dei titoli legati al consumo. Per quanto riguarda i beni durevoli, le grandi case automobilistiche potrebbero aver messo in pericolo le vendite dei prossimi mesi a causa di una politica di sconti troppo aggressiva. Dopo la pressione all’acquisto delle scorse settimane, quindi, e’ lecito aspettarsi una pausa di riflessione per titoli come Ford (F – Nyse) o General Motor (GM – Nyse). Il settore dei computer potrebbe invece registrare un aumento delle vendite. Dell (DELL – Nasdaq), Apple (AAPL – Nasdaq) e Compaq (CPQ – Nyse), quest’ultima con problemi legati alla fusione con Hewlett-Packard, dopo aver pubblicato dati decisamente sconfortanti si sono dette positive su un incremento delle vendite gia’ dal prossimo trimestre. Il dato potrebbe essere confermato dai commenti positivi dei produttori di chip come Intel (INTC – Nasdaq) sugli ordinativi.

Sul fronte della distribuzione i dati invece sono di piu’ difficile lettura. Da una parte l’indice National Retail Traffic indica un calo di ingressi nei grandi magazzini, dato confermato dalle stime di Merrill Lynch su Home Depot e dai risultati di Kmart per il terzo trimestre. Dall’altra, i dati sulle vendite del venerdi dopo il Giorno del Ringraziamento, giornata in cui gli americani fanno il 10% degli acquisti natalizi, segnano un incremento delle vendite del 2,4% rispetto all’anno precedente.

Il quadro quindi non e’ chiaro, tuttavia se mettiamo assieme questi dati con i commenti positivi degli analisti sulle vendite on line , l’ipotesi che si puo’ fare e’ quella di uno spostamento delle preferenze dei consumatori tra i canali distributivi piuttosto che di un calo duraturo delle vendite. La conferma di questa tendenza verrebbe dal fatto che i retailer tradizionali, dopo aver cercato di fare concorrenza alle aziende che vendono online, stanno cambiando strategia, comprando o stringendo alleanze con chi ha gia’ esperienza in questo campo. E’ il caso di KB Toys, venditore di giocattoli, che ha acquistato eToys o della catena di librerie Borders Group che si e’ alleata con Amazon.

In conclusione, nonostante gli attacchi terroristici, il tasso di disoccupazione e tanto pessimismo per la situazione attuale, la sensazione e’ che la propensione al consumo del cittadino americano resista piuttosto bene.

(*) Francesco Leone e’ analista per Wall Street Italia