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Consumi: batosta per effetto Omicron-caro bollette, Governo pensa a ristori

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Una tempesta perfetta è pronta per abbattersi sui consumi delle famiglie italiane: è il risultato degli effetti congiunti di Omicron e del caro bollette, che rappresentano “una nuova emergenza” che mette “a rischio, nel solo primo trimestre del 2022, circa 6,4 miliardi di euro di spesa.
È l’allarme di Confesercenti, secondo cui i consumi rischiano di fare un balzo indietro e tornare ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando di fatto tutta la ripresa maturata nella seconda parte del 2021.

Da qui la richiesta al governo di nuovi interventi “a partire dal rinnovo delle moratorie sul credito e dal rinnovo degli ammortizzatori Covid per i dipendenti delle attività colpite” oltre che sui prezzi energetici.

Consumi previsti in calo

Secondo l’associazione delle imprese, “il combinato disposto dell’aumento dello smartworking e della frenata del turismo potrebbe portare a 3,1 miliardi di euro di minori introiti nel trimestre per la mancanza dei viaggiatori stranieri e per i mancati consumi dei lavoratori nei pubblici esercizi”.

E poi 1,7 miliardi di euro di consumi in meno nel trimestre sarebbero causati “dalle restrizioni amministrative e dall’aumento dello smartworking, ma anche direttamente dall’incremento dei malati, delle quarantene e delle persone in isolamento” che impattano anche sull’organizzazione delle imprese: molte – soprattutto tra quelle meno strutturate – sono costretti a rimanere chiuse o ad orario ridotto”.

Senza contare “il clima di incertezza e la paura del virus, che potrebbero far mancare altri 600 milioni di euro di consumi in tre mesi, e la corsa di carburanti, gas ed energia elettrica, che potrebbe costare un miliardo di euro nello stesso periodo”.

L’allarme di Confesercenti si aggiunge a quella di Confindustria, che nei giorni scorsi ha calcolato che il costo dell’energia per le imprese nel 2019 è stato di 8 mld, nel 2021 di 20 mld e la previsione per il 2022 è di 37 miliardi

“Lo shock energetico è un problema per tutte le filiere, il rischio che corriamo, oltre al blocco della produzione che sta già avvenendo in alcuni settori, è che le aziende spostino altrove la produzione”, avverte il vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese, Maurizio Marchesini, sottolineando l’allarme con una stima aggiornata.

 “Il mondo della ceramica, della carta e il siderurgico stanno fermando gli impianti o producendo a ritmi molto ridotti”, avverte Marchesini, che evidenzia l’ultima stima di Confindustria e sottolinea: “E’ un livello assolutamente insostenibile per le nostre imprese, così non ce la possiamo fare. Gli interventi messi in campo finora dal Governo non hanno investito il 70% delle pmi, quindi serve affrontare il problema attraverso azioni immediate e con una strategia di medio-lungo periodo”.

“Occorre sicuramente – prosegue – che i ministeri competenti aprano un tavolo a cui auspichiamo di essere convocati per dare il nostro contributo perché ci sono una serie di interventi che possono essere messi in campo. Questa è una tempesta perfetta per il mondo delle imprese ed è solo una anticipazione di quello che avverrà con la transizione ecologica”.

Governo: verso nuovi ristori

Per andare incontro alla nuova impennata di costi causati dal caro-energia, il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha convocato  mercoledì 19 gennaio alle ore 15 in videoconferenza una prima riunione con le impese. Parteciperanno, tra gli altri, rappresentanti di Confindustria, Confindustria ceramica, Confindustria energia, Aicep, Federbeton, Assocarta, Assovetro, Assomet, Federacciai, Assofond, Federchimica, Federalimentare, Interconnector energy italia, Federlegno Arredo, Anima, Anfia, “avrà al centro della discussione l’impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo”.

Nel frattempo, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha anticipato che questa sarà una settimana chiave per definire i nuovi   ‘ristori’ da varare per far fronte alle difficolta’ per le imprese legate l’ultima ondata dell’emergenza Covid. Si parla di sei miliardi in totale (4 per il caro bollette, 2 per i ristori) .