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ConsulenTia 2023, per abolire le retrocessioni è ancora presto

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La seconda giornata di ConsulenTia 2023 si è aperta con la tavola rotonda istituzionale dal titolo “La consulenza finanziaria come scelta disruptide” durante la quale si è fatto il punto sui temi di attualità che riguardano il mondo della consulenza finanziaria e del risparmio in Italia.
Dopo il saluto inaugurale del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento Marco Osnato, presidente VI commissione Finanze della Camera ha ricordato i progetti di riforma fiscale per la tassazione dei risparmi che verranno introdotti nel disegno di legge sulla riforma del fisco che giovedì 16 marzo approderà al Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è quello di favorire l’investimento nell’economia reale da parte degli italiani.

I quattro pilatri di Conte (Anasf)

Nel suo intervento il presidente dell’Anasf Luigi Conte ha ricordato l’attività svolta dall’Anasf per favorire e sostenere il risparmio degli italiani, in particolare per quanto riguarda l’educazione finanziaria con il progetto Economicamente che ha coinvolto oltre 150 mila studenti delle scuole superiori in Italia.
Conte ha proseguito sottolineando il valore della consulenza come servizio essenziale al cittadino, riconosciuto a livello istituzionale, e quale importante strumento di diffusione dell’educazione finanziaria, soffermandosi anche sulla scelta del titolo del convegno inaugurale, “la consulenza finanziaria come scelta disruptive”, volta ad evidenziare la capacità ‘dirompente’ della categoria nella visione e nella gestione del patrimonio nel lungo periodo.

Secondo Conte per favorire la corretta pianificazione del risparmio degli italiani e la crescita del Paese serve un patto di valore strutturato e solidale tra quattro pilatri rappresentati da famiglie, organizzazioni, istituzioni e imprese. Solo mettendoli allo stesso tavolo è possibile ottenere qualcosa di concreto.
Un patto strategico che produca iniziative concrete, finalizzate alla crescita e allo sviluppo, che rappresenti un cambio di prospettiva dirompente, in un contesto tanto complesso quanto stimolante, e che rappresenti una risposta puntuale alle crisi del mercato”, ha concluso Conte, rimarcando la funzione ‘strutturale’ e ‘solidale’ del patto, “E’ importante ripartire dal punto centrale, il rapporto tra consulente finanziario e investitore, fare gioco di squadra per vedere questo paese rianimarsi attraverso la consulenza finanziaria”.

Il tema delle retrocessioni

La proposta di revisione dei modelli di remunerazione dei consulenti finanziari è stata oggetto di confronto degli ospiti saliti sul palco di ConsulenTia a Roma. Dal confronto è emerso che sono tutti favorevoli a mantenere inalterato il modello attuale.
Secondo Federico Freni, sottosegretario all’Economia, l’ipotesi di eliminare il sistema delle retrocessioni al fine di portare maggiore trasparenza e stimolare l’investimento in realtà porterebbe ad una situazione che è l’esatto contrario di quella che si vorrebbe ottenere perché si rischia di lasciare scoperte alcune fasce di risparmiatori.

Della stessa opinione anche Antonio Misiani, vicepresidente 5° commissione bilancio del Senato, secondo il quale servono iniziative condivise a livello europeo tra tutti gli stati e non calate dall’alto. Nei diversi Paesi europei ci sono modelli diversi e quindi non ha senso regolarli tutti con la medesima disciplina.
Il presidente Conte ha poi ricordato che si rischia di tornare alle architetture chiuse con distributori che collocano prodotti della casa senza personalizzazione che è proprio il valore aggiunto offerto dai consulenti italiani.
In ogni caso quando la Commissione europea prende una direzione difficilmente si torna indietro. Per questo secondo Conte i professionisti della consulenza devono educare i clienti nel comprendere il valore aggiunto che essi offrono al cliente.

Secondo Tiziana Togna, vicedirettore generale Consob, prima che siamo prese delle decisioni definitive sul tema degli incentivi è necessario avviare studi più specifici sulla loro natura perché le architetture chiuse generalmente non portano benefici.

C’è bisogno di più consulenza

Il mondo degli investimenti è sempre più complesso e gli italiani si sentono a disagio in questo contesto. Lo ha rilevato Tiziana Togna, vicedirettore generale Consob, presentando l’ultima indagine sui risparmi delle famiglie italiane da cui emerge che “la gran parte dei cittadini intervistati non avverte la necessità della consulenza e non percepisce il costo del servizio della consulenza”, rilevando al tempo stesso una ridondanza di informazione negli attuali modelli di distribuzione che necessitano di una maggiore trasparenza sostanziale rispetto ai costi dei modelli.

La questione è stata ribadita anche da Giovanni Sandri, vicepresidente Assogestioni e country head BlackRock secondo il quale c’è bisogno di più consulenza per fare fronte alle nuove sfide e per tutelare il risparmio che ha anche natura sistemica.

Infine Filippo Parrella, consulente della funzione legale Assoreti, ha sottolineato la capacità dei consulenti finanziari di trasferire e orientare il risparmio verso una crescita duratura e sostenibile dell’economia reale. “La crescente complessità dei mercati e della regolamentazione è un elemento che porta a irrobustire la presenza dei professionisti sul territorio. La consulenza finanziaria è sempre più organizzata e centralizzata, le reti stanno investendo sempre di più nella formazione per assicurare che l’attività svolta sul territorio vada a buon segno.”

Con oltre 2.400 visitatori unici nei primi due giorni, la seconda giornata è arricchita dagli speech a cura delle società partner: CNP Vita Assicura, Pictet e T. Rowe Price, Franklin Templeton, M&G Investments, Amundi e Credit Suisse, Capital Group, Vanguard, Generali Investments e Vontobel, AXA Investmen, AllianceBernestein, Flossbach Von Storch, Invesco.