Società

Confindustria: senza riforme, crescita dimezzata nel 2012

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Roma – Senza riforme e misure strutturali credibili la crescita italiana ne uscira’ dimezzata e il prodotto interno calera’ nel 2012. L’associazione degli industriali taglia le previsioni di crescita del paese: +0,9% nel 2011 dal +1,1% previsto lo scorso dicembre. Per quest’anno il governo ha stimato, nel def, una crescita dell’1,1%.

Inoltre, a fine 2012, la domanda di lavoro “sarà ancora inferiore di 840mila unità rispetto all’avvio della caduta e i posti mancanti risulteranno pari a 453mila”. Insomma, per viale dell’Astronomia, “la stella dell’economia italiana non sta brillando” e “fatica a riprendere slancio”.

E’ il giudizio del Centro studi di Confindustria che proprio per questo motivo ha deciso di rivedere al ribasso l’aumento del Pil: +0,9% nel 2011 e +1,1% per il prossimo anno, “due decimi in meno che a dicembre in entrambi gli anni” e “dopo il -5,2% del 2009 e il +1,3% del 2010”, si legge nel rapporto ‘Ripresa globale: dallo slancio al consolidamento. Italia in ritardo’, che viene presentato oggi.

Sono oltre mezzo milione i posti di lavoro persi in Italia dall’inizio della crisi. Confindustria conferma che il mercato del lavoro continua ad essere negativo. Negli scenari economici del Centro Studi dal primo trimestre del 2008 al primo trimestre di quest’anno, la perdita di posti ha riguardato 582 mila persone, mentre la diminuzione della domanda di lavoro ne avrebbe di per se’ coinvolte 1,1 milioni.

Alla fine del prossimo anno – stima Confindustria – la domanda sara’ ancora inferiore di 840 mila rispetto all’avvio della caduta e i posti mancanti risulteranno pari a 453 mila. Parte della differenza sara’ assorbita da 190 mila unita’ assorbite dalla cassa integrazione, mentre il tasso di disoccupazione restera’ sopra l’8%.