Società

COME PERDERE I PROPRI SOLDI E RIMANERE BEFFATI

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*Marina Imberti e’ Private Banker. Pubblichiamo il suo intervento, in reazione alla lettera di un gruppo di obbligazionisti e
possessori di polizze Index legati alle banche islandesi. Nel frattempo l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, proponente di Patti Chiari, come al solito latita: l’ennesimo caso di “Rispamio Tradito” come dice Beppe Scienza. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – In Italia, e nel mondo in generale, manca l’esercizio del controllo da parte degli Organi di Vigilanza. A partire dalla questione Argentina ai
default che sono seguiti nel 2003 (citiamo i nostri di Cirio e Parmalat ma
nel 2003 sono stati oltre 600 i default obbligazianari), nessuno si è
preoccupato di come vengano effettuate le operazioni di investimento, di
quale criterio venga adottato dalle Banche nelle proposte di investimento
alla clientela.

Questo perchè dove si può “far cassa” forse sono in molti
a dividere una torta golosa, sempre a danni del risparmio, che ha perso il
suo valore sostanziale quale patrimonio sociale, scheletro dell’economia.
Nel contezioso risparmiatori – banche, emergono solo i casi più eclatanti,
tuttavia legali e magistrati tendono ad applicare la normativa
civilistica, che è molto generica e spesso favorisce le Banche le quali si
sottraggono così alle specifiche normative CONSOB, al TUF, e se la cavano
spesso con un Pater, Ave e Gloria e con una “mancia” al risparmiatore.

La
crisi in corso non può essere risolta solo con misure riparatorie e con il
subentro al debito delle Banche con i soldi degli Stati, cioè con i
nostri. La verità è che la globalizzazione è partita senza regole ed oggi,
per uscirne davvero, il sistema internazionale VA NORMATO a tutela del
risparmio, dei produttori, dei consumatori e di tutto il futuro
dell’economia.

Vedo che invece le soluzioni puntano sulla stampa di moneta
e sull’emissione di debito pubblico da un lato, dall’altro sull’emissione
di prestiti obbligazionari di Banche e sul premio alla liquidità che le
banche sono disposte a pagare, illudendo il risparmio tradito con un alto
rendimento a discapito della considerazione del rischio.

Sono rimasta
basita nel vedere che la CONSOB ieri metteva la parola fine
all’essenzialità del rating sull’emissione di nuovi prestiti
obbligazionari. E’ ben vero che il rating “drogato”, “venduto” è una
pessima informazione. Tuttavia il toglierne l’essenzialità NON E’ la
corretta soluzione al problema. E’ come dire che in un mondo di ladri si
deve depenalizzare il furto!

Si tenga presente che tutta l’economia è
retta e supportata dal sistema bancario, attraverso il quale transita
l’operatività più consistente dell’industria produttiva. Il controllo
sulle banche è un controllo diretto su tutta l’economia. Il deprezzamento
delle azioni bancarie, atto a produrre una forte sottocapitalizzazione in
un momento di forte indebitamento, mette in crisi i bilanci pubblici dei
Governi che, nonostante le dichiarazioni di intenti, si troveranno ad
affrrontare gravi difficoltà negli anni futuri.

NESSUNO pensa che questa
situazione sia stata provocata ad arte per mettere in fibrillazione il
sistema bancario, per eseguire in un prossimo futuro quella “spesa” al
prezzo delle patate che consentirà il controllo globale attraverso le
banche, e quindi il controllo del sistema? Signori: i parametri di
Maastricht andranno spostati, l’Europa non ha un riconoscimento giuridico,
è un unione monetaria che rischia veramente di dare il giro!

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