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Come giocavamo da piccoli: giochi e videogames degli anni ’80 e ‘90

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Sembra passata un’eternità, ma giochi e videogiochi degli anni ’80 e ’90 sono stati per molti una vera e propria rivoluzione. Perché no, anche culturale e sociale.

Si arrivava dai classici  giochi in strada dei decenni precedenti come il salto alla corda e le interminabili partite di pallone al pomeriggio con i compagni di classe. Anche se, a dire il vero, a calcio per strada si giocava anche sul finire degli anni ’80: lo si faceva con il pallone Super Tele, una sfera capace di disegnare parabole e traiettorie impensabili; vero incubo per i portieri di ogni cortile. I più fortunati potevano prendere a calci un Super Santos o un Tango; palloni sempre di gomma, ma dalla fattura decisamente migliore.

Appena qualche lustro prima si giocava ancora con le famose biglie ed ecco che quasi all’improvviso anche in Italia imperversano i videogames: come il baffuto idraulico Super Mario e suo fratello Luigi, i quali hanno continuato – e continuano ancora oggi – a riscuotere successo in tutte le innumerevoli versioni commercializzate. Tra un “fungo” ingoiato, un  “fiore” raccolto e una “stella” da catturare, l’obiettivo rimane sempre lo stesso dall’ormai lontano 1985: salvare la principessa dal terribile mostro.

Per gli amanti del gioco di “forza”, “Street Fighter” ha rappresentato l’apice del genere e si è dovuto poi attendere l’avvento della Play Station per vedere in azione “Tekken” con Eddy e Paul, oppure correre e saltare per poter avanzare ai livelli successivi con “Crash Bandicot”.

Amiga, non era una semplice console da gioco, ma un vero e proprio antenato del pc come lo intendiamo oggi. Era dotato di un sistema operativo capace di gestire suoni e grafica in maniera impeccabile (e inimmaginabile) per l’epoca. Un computer – forse – troppo avanti sui tempi. Le diverse versioni di Amiga – dalla 500 alla 4000 – sono state progettate e commercializzate da Commodore.

E chi potrà mai dimenticare – per l’appunto – il mitico Commodore 64: si, proprio lui,  il personal computer che “mangiava” le cassette e tramite un contatore indicava il livello di caricamento del gioco preferito. I rivali del Commodore 64 erano lo ZX Spectrum e l’Amstrad CPC 464. Qualcuno li ricorda ancora?

Roba da anni 80: proprio come le console “Sega” e quello che “quei” videogames hanno rappresentato nella versione “arcade” in tutto il mondo. Il mitico “Sega Rally” è, infatti, ancora oggi il videogame più apprezzato dagli estimatori del vintage.

C’era poi chi preferiva i giocattoli tradizionali, la cui vendita è stata certamente stimolata dall’avvento delle Tv commerciali; fenomeno che negli anni ’80 e ’90 ha senza dubbio influenzato la diffusione su larga scala di questi prodotti.

C’era chi collezionava le sorprese degli ovetti Kinder o le “Micro Machines” e chi smaniava per possedere le sorprese del “Mulino Bianco”.

Individuare il personaggio misterioso era uno spasso con “Indovina Chi” e si giocava ad un altro gioco cult dell’epoca nella vibrante attesa di poter finalmente esclamare “Forza Quattro”!.

Chi oggi ha circa 30 anni di sicuro ricorda ancora la pubblicità di “Crystall Ball” nella quale un gruppo di bambini festanti costruiva i propri palloni distendendo una noce di “materia magica” sulla cannuccia e, soffiandoci sopra, riusciva a dare forma a delle coloratissime creazioni. Un jingle – quello di “Crystal Ball” – che di certo in molti sarebbero ancora in grado di canticchiare; così come la canzone del “Pirata Pop Pop”, che “nella botte al sicuro schizza come un siluro se gli buchi il popò”.

C’era poi chi preparava i dolci in casa con “La Fabbrica dei dolci” e chi preferiva stampare da sé i propri giocattoli “da paura” con la “Fabbrica dei mostri”.

Cari trentenni o genitori di trentenni, alzi la mano chi non ha messo almeno una volta i fantastici “chiodi” colorati sul “Fantacolor”.

E le ragazzine innamorate di “Barbie” e “Cicciobello? Per loro c’era anche la “Fabbrica delle Bambole”  e la possibilità di tatuare il malcapitato orsacchiotto “Tatoo”.

L’elenco potrebbe continuare a lungo. Vi va di contribuire a completarlo?