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COME CAMBIA LA MAPPA DELLE BANCHE TEDESCHE

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E‘ come il giochetto cinese coi tasselli del domino: una volta in moto
il primo, cascano automaticamente tutti gli altri. Identica la catena
di reazioni che sta scuotendo il sistema bancario ed assicurativo d‘Oltralpe dal matrimonio Deutsche Bank in Dresdner Bank.

Concluso a sorpresa
e in fretta – tramite il decisivo apporto delle assicurazioni Allianz –
il quale, tutti ora si aspettano gran movimento anche negli altri
tasselli del sistema bancario tedesco: la Hypovereinsbank di Monaco e la
Commerzbank di Francoforte. Le sensibili antenne delle Piazze d‘affari
almeno sono già in effervescenza per questi due titoli: specie quello
della Commerzbank di Martin Kohlhaussen che ha sfiorato – venerdì 10 marzo
– il suo apice storico dei 48 Euro, montando dunque sull‘onda di un
sempre più probabile Takeover dell‘istituto di circa l‘11 per cento.

“Uno
dei titoli più trattati“, come ha titolato il quotidiano ‚Die Welt, „sul
parquet di Francoforte“. Certo, dalla torre Commerzbank sul Meno negano
i diffusi sospetti ed indizi di una imminente ‚acquisizione ostile‘ del
terzo istituto tedesco: „la fusione Deutsche e Dresdner“, ci conferma
Angelika Plepper, portavoce di Commerzbank, „ha senz‘altro messo in moto
il settore bancario. Ma di offerte nei nostri confronti non ho sentito
sinora nulla“.

Al contrario dell‘ufficiale versione, quasi tutti gli
analisti interpellati vedono ormai in seria crisi l‘ “autonomia“ del
famoso istituto di Francoforte. „Per salvare la quale“, ci dice Konrad
Becker di Merck Fink & Co, „il presidente Kohlhaussen s‘è sempre limitato a
piccole collaborazioni al di sotto del 5 per cento con altre banche“:
si pensi ad esempio a quel 4 per cento di recente rilevato da
Commerzbank in Credite Lyonnaise.
„Troppo poco“, giudica anche Andreas Neubauer,
analista di Abn-Ambro, „rispetto alle massiccie campagne-acquisti degli
altri grandi istituti come Deutsche e Dresdner Bank“.

Sul parquet di
Francoforte compaiono pertanto sempre più ricorrenti i nomi di due
probabili candidati all‘acquisto di Commerzbank: l‘olandese Abn-Ambro e la
londinese Hsbc. La quale ultima‚ Hongkong Shangai Banking Corporation‘
già vanta una fetta di circa il 5 per cento di Commerzbank. Certo, anche
Bill Dalton, Chef della potentissima Hsbc – è la prima banca in Europa
in termini di valore di mercato – fa di tutto per smentire le
speculazioni sui suoi piani di guerra.

„La nostra strategia“, ha detto di
recente Dalton, „non sta nelle acquisizioni. Anche se continuiamo a guardarci
intorno“. Com‘è successo l‘anno scorso, quando la sua Hsbc ha rilevato
per 10 miliardi di dollari la statunitense banca privata Republic New
York . D‘altronde, anche le assicurazioni Generali controllono il 5,25 per
cento dell‘istituto tedesco, ed anche loro valgono come il terzo
candidato alla scalata di Commerzbank.

Il cui fascino sta pur sempre in quel
variegato bottino di partecipazioni industriali nel portafoglio di
Martin Kohlhaussen: si va dall‘11 per cento dei macchinari della
Sachsenring al 10 per cento del gruppo misto Linde sino al 6.5 per cento dei
macchinari Man o al 3,5 per cento della Thyssen-Krupp. Quale che sia il
destino di Commerzbank, è certo che anche il prossimo futuro della
Hypovereinsbank (Hvb) di Monaco sarà movimentato.

Le assicurazioni Allianz
controllano infatti il 17 per cento del pacchetto del secondo istituto di
credito tedesco. Ma anche la ‚Münchner Rück‘ – il gigante al secondo
posto nelle polizze in Germania – ha le mani in pasta sia nella Hbv di
Albrecht Schmidt (ne controlla attualmente il 6,5 per cento) che nella
stessa Allianz (ben il 40 per cento di ‚Allianz-Leben‘ appartiene infatti
a ‚Münchner Rück‘).

„Il senso della fusione di Deutsche e Dresdner
Bank“, commenta l‘analista Roland Berger, „sta nello smantellamento dei
rigidi legami fra banche ed assicurazioni in Germania“. Sciolti ora quelli
fra Deutsche/Dresdner ed Allianz, è gioco forza che si sciolga anche il
groviglio intorno alla Hbv di Monaco, e l‘incertezza sul futuro della
Commerzbank.