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C’è molta fiducia sull’area euro: e il merito è delle aste sui titoli di stato

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(WSI) –Il rally nel Usd contro Yen e contro Chf indicano che la debolezza del greenback contro le altre valute riflette un miglioramento nell’appetito per il rischio, più che altri fattori.

Uno sguardo rapido al mercato azionario e all’obbligazionario confermano che la fiducia degli investitori è migliorata grazie ad una produzione industriale uscita migliore del previsto, unitamente ad utili aziendali di Wal-Mart molto buoni.

La produzione industriale USA di solito non condiziona il mercato ma dopo la netta situazione di avversione al rischio della settimana scorsa, gli investitori cercavano veramente qualcosa per cui esultare. Fino a qui, il consolidamento è il vero protagonista della settimana e, con pochi dati in uscita oggi, ci aspettiamo un proseguimento di questo tema.

Parliamo ora dello Yen: lo Yen si è stabilizzato, e risiede da una settimana ai massimi da 15 anni a questa parte. Gli ultimi sviluppi vedono il Primo Ministro Kan ed il governatore della BoJ, Shirakawa, d’accordo su una riunione straordinaria il 23 agosto per “discutere della forza dello Yen”. Comunque, interventi fisici sul mercato non vengono garantiti perchè questi sono “giochi” che gli ufficiali nipponici utilizzano per spaventare il mercato.

Certamente sarebbe rischioso dare segni di indifferenza di fronte alla forza dello Yen che comunque erode i profitti degli esportatori domestici e non escludiamo che alla fine la BoJ dovrà in effetti intervenire. Un’altra opzione per riportare lo Yen a livelli più consoni potrebbe essere un’espansione degli stimoli. In effetti il governo nipponico potrebbe incrementare gli stimoli già il 20 agosto.

Tutti sanno che interventi di una sola banca centrale non sono efficaci nel medio termine, e per questo motivo interventi interni su ulteriori stimoli potrebbero avere più successo questa volta, visto che di “volontari” tra le altre banche centrali non ce ne sono al momento. Comunque tutto questo “gossip” non è l’unico motivo della stabilizzazione dello Yen: come sappiamo, i rendimenti USA condizionano lo Yen e dall’inizio della settimana i rendimenti USA si sono rialzati lievemente e così anche lo Yen.

Ieri è stata una giornata strana anche per l’Euro, che ha reagito per la maggior parte del tempo sulle news in arrivo dall’Irlanda. Per il secondo giorno di fila, l’euro si è mantenuto alto contro il greenback nonostante le preoccupazioni crescenti sullo stato di salute dell’economia tedesca. Secondo lo ZEW, le attese degli investitori sono scese da 21.2 a 14.0, il minimo da 16 mesi a questa parte, che indica come gli investitori non credono che la ripresa lieve nel PIL proseguirà nel terzo trimestre 2010.

Peccato che lo stesso indice ZEW, esteso all’area euro, sia salito a 15.8 da 10.0, e questa divergenza mostra incertezza e indecisione. Comunque, gli investitori attualmente sono molto fiduciosi sull’area euro, perchè non c’è indicatore migliore della fiducia degli investitori delle aste di obbligazioni governative. E proprio queste aste hanno visto un successo per il 2 e 10 anni dell’Irlanda.

La sterlina è stata l’unica tra le major a non partecipare nel rally di ieri. La sterlina ha perso valore contro il greenback dopo il report sull’inflazione uscito peggiore del previsto, con un’attenuazione sensibile delle pressioni inflazionistiche. Siamo comunque al 3,1%, sopra il target del 3% stabilito dalla BoE e infatti i commenti più recenti vedono il Governatore King “sorpreso” per la forza dell’inflazione, che viene riportato all’incremento nel Value Added Tax (l’IVA inglese), dall’innalzamento del prezzo del greggio e dal deprezzamento della sterlina.

Guardiamo oggi alle minute della BoE, soprattutto sul fatto se Andrew Sentance è ancora l’unico membro che vota per un innalzamento dei tassi di interesse oppure se anche altri si stanno convincendo.

Passiamo all’analisi tecnica che vede l’euro in lieve flessione stamattina. L’EurUsd potrebbe trovare un minimo di base attorno a 1,2830 ma occhio a discese sotto 1,2820 che aprono la strada alla “calamita” 1,2800. Come dicevamo poc’anzi, il consolidamento rimane il tema principale anche oggi, quindi le discese attorno a 1,2800 potrebbero generare opportunità interessanti per mettersi lunghi di euro.

Stessa sorte per l’EurChf, che sembra diretto a 1,3360 e per EurJpy che potrebbe estendere le discese a 109,20 (anche qui, occhio sotto 109,20 che apre la via a 109,00). L’euro riesce a mantenersi forte solo contro la sterlina, che è il perdente di stamattina, con discese contro Usd, Chf ed Eur.

Forse il mercato vuole testare qualche livello fondamentale di supporto, e far saltare qualche stop, prima di riprendere quota. Per il Cable, questo significa 1,5520 (1,5500 se scendessimo sotto), ma sotto 1,5500 si apre una voragine sul grafico daily che può portare estensioni in discesa fino a 1,5340.

GbpJpy ha quindi spazio in discesa fino a 132,05 da cui ugualmente ci aspetteremmo un rimbalzo, e 1,6150 è il supporto forte per GbpChf che comunque sta perdendo inerzia.

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