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Cina: domani le azioni onshore entrano nell’indice Msci

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Le azioni cinesi quotate sulle borse onshore diventano accessibili agli investitori esteri in maniera più semplice grazie all’inclusione nell’indice Msci Em. E si aprono nuove opportunità di investimento

È una novità attesa, che arriva dopo un lungo cammino di avvicinamento e non passerà inosservata. Da domani, primo giugno, le azioni cinesi di categoria A, quelle quotate nelle borse onshore, debutteranno nell’indice Msci. La Cina prosegue quindi sul percorso di apertura dei suoi mercati agli investitori esteri.

Il mercato domestico cinese è il secondo a livello mondiale in termini di capitalizzazione e turnover giornaliero, dietro soltanto agli Stati Uniti. Anche per questo l’inclusione nell’Msci Emerging markets avverrà gradualmente. Nella prima fase, quella che scatterà domani, il fattore di inclusione sarà del 2,5% mentre nella seconda, il 3 settembre prossimo, verrà incluso un ulteriore 2,5%. Successivamente eventuali incrementi del fattore di inclusione dipenderanno da miglioramenti nella regolamentazione del mercato domestico. A piena inclusione le a-share cinesi rappresenterebbero il 13,9% dell’indice, che si andrebbe ad aggiungere al preesistente 25,8% relativo alle azioni cinesi offshore.

Il peso delle azioni cinesi nell'indice Msci
Il peso delle azioni cinesi nell’indice Msci

Il vantaggio esg

Un ulteriore elemento di preferenza delle azioni di categoria A sono le migliori credenziali esg rispetto alle azioni attualmente disponibili agli investitori esteri.

“Grazie all’ambizioso obbiettivo annunciato dalla Csrc nel 2017 sarà richiesto a tutte le società nazionali la pubblicazione di un report relativo alla sostenibilità entro il 2020”.

Un ambito adatto allo stock picking

Secondo i due gestori di East Capital, considerata anche l’esperienza passata dell’inclusione negli indici Msci delle azioni di Taiwan e della Corea del Sud,

“la presenza di più investitori esteri e istituzionali, con il passaggio con un passaggio del contesto di investimento da un mercato dominato dal retail e caratterizzato da trading frequenti e alti tassi di turnover a uno più istituzionalizzato, comporterà alcune discrepanze dei prezzi, offrendo quindi buone opportunità di stock-picking”.

New economy e ambiente i temi da preferire

Sono due i grandi temi che, secondo Perrin e Vlasov, offrono le opportunità di investimento più interessanti.

“Guardando alla performance dell’anno in corso (dati aggiornati al 15 maggio) del mercato onshore le azioni del settore tecnologico (Indice ChiNext +6%,) stanno performando meglio sia delle large cap (Indice Shanghai Composite -3,4%,) che delle small e mid cap (Indice Shenzhen Composite -3%,). La recente performance positiva non dovrebbe sorprendere. Riflette infatti i forti miglioramenti dei fondamentali delle realtà che compongono l’indice rispetto alle large cap. La performance delle small cap potrebbe proseguire nel breve termine nonostante le valutazioni più elevate rispetto ai pari tra le large cap, grazie alle condizioni di liquidità in miglioramento e alla potenziale maggiore immunità alle questioni legate a una guerra dei dazi rispetto ad alcune società cinesi di dimensioni maggiori. Tuttavia, la dispersione degli utili dei singoli componenti dell’indice può essere significativa: alcuni titoli tra le large e mid cap hanno registrato valori superiori a +50% per l’anno in corso”.

“Le industrie legate alla protezione dell’ambiente offrono un  esposizione di lungo periodo alla nuova economia cinese. Considerato che il 50% degli investimenti globali legati alle tecnologie pulite sono attualmente concentrati in Cina, supportati dall’obbiettivo Cielo Azzurro del governo cinese, le industrie legate alla protezione dell’ambiente e i campioni domestici cinesi a livello ambientale offrono opportunità di investimento molto interessanti per gli investitori internazionali”.