Economia

Cina, è crisi: dal settore immobiliare a Taiwan, il paese è sotto tensione

La crisi di Country Garden Holdings Co., la società immobiliare più grande in Cina, sta peggiorando a causa della sospensione del commercio di obbligazioni locali da parte delle sue unità e del calo delle azioni a seguito della revisione da parte di Morgan Stanley.

Il costruttore – il cui deterioramento della situazione rischia di avere conseguenze ancora più gravi rispetto alla società omologa China Evergrande Group – sta attuando una pausa nelle transazioni riguardanti 11 obbligazioni interne emesse sia dalla società madre che dalle sue sussidiarie. Questa informazione è stata resa nota attraverso un comunicato depositato presso la borsa di Hong Kong domenica scorsa. Nel frattempo, il valore delle azioni aziendali è diminuito fino al 17,4%, segnando una chiusura al di sotto di un dollaro cinese per la prima volta nella settimana precedente (0,80). Le obbligazioni emesse dall’azienda stanno affrontando gravi difficoltà, con un valore indicativo inferiore ai 10 centesimi.

Si aggrava la crisi immobiliare in Cina: il caso Country Garden

La situazione di Country Garden, guidata da Yang Huiyan, una delle donne più ricche della Cina, sta creando tensioni sui mercati a causa delle dimensioni della società.

Country Garden continua ad avere difficoltà, nonostante abbia fatto parte delle prime aziende selezionate l’anno scorso per partecipare a un programma volto a sostenere gli sviluppatori nel raccogliere nuovi finanziamenti attraverso garanzie statali legate alle vendite di obbligazioni locali.

Questa situazione mette in evidenza le sfide che la Cina sta affrontando nel gestire una crisi del debito immobiliare che ha innescato insolvenze record, proteste da parte degli acquirenti di immobili e nuove preoccupazioni riguardo alle società fiduciarie che sono esposte a progetti immobiliari.

Gli analisti di JPMorgan hanno scritto in una nota di ricerca:

Stiamo notando un rischio crescente di contagio, non solo all’interno del settore immobiliare, ma anche la possibilità di impatti sull’economia nel complesso.

La partita che si sta giocando è di dimensioni immense. L’azienda, coinvolta in oltre 3.000 progetti abitativi nelle città di minori dimensioni, alla fine dell’anno scorso impiegava circa 70.000 persone, ma le sue passività totali alla fine dello scorso anno ammontavano a 1,4 trilioni di yuan (equivalenti a $199 miliardi). Per dare un’idea di questa cifra, basta dire che supera il valore della produzione economica annuale di molti paesi, come Kuwait, Croazia, Ungheria e Ucraina. Nel contesto del mercato immobiliare cinese, dove le vendite hanno iniziato a declinare nuovamente, la sfida più grande risiede nel gestire questa considerevole montagna di debiti.

Nella scorsa settimana, Country Garden ha annunciato che prevede di riportare una perdita netta compresa tra 45 e 55 miliardi di yuan durante la prima metà di quest’anno, a fronte dei guadagni di 1,91 miliardi di yuan nello stesso periodo del 2022.

Cosa dice la società

Country Garden in una nota rilasciata il 10 agosto ha affermato:

L’azienda affronta sfide complesse e attua misure di auto-soccorso per gestire la difficile situazione. Inizialmente, da’ priorità alla conservazione della liquidità, accelerando la raccolta delle entrate e l’espansione del finanziamento. Si concentra sulla riduzione dei costi e sulla massimizzazione del valore, ottimizzando la produzione secondo la domanda e riducendo spese operative. La presidente, signora Yang Huiyan, offre un supporto cruciale, fornendo prestiti, aumentando la partecipazione e acquistando obbligazioni. L’azienda si impegna a rispettare gli impegni di consegna e a mantenere la sua reputazione finanziaria. Nel 2022 e nella prima metà del 2023, il gruppo ha consegnato rispettivamente 700.000 e 278.000 unità immobiliari e prevede ulteriori 700.000 entro il 2023. Nonostante l’ambiente finanziario avverso, l’azienda continua a restituire capitali e interessi dai finanziamenti, dimostrando impegno e resilienza.

Esteri, crescono le tensioni con Taiwan

Ma non c’è solo il settore immobiliare a creare grattacapi alla Cina. C’è anche il caso della vicepresidente di Taiwan Lai Ching-te che farà scalo negli Usa in vista di una visita in Paraguay, il più grande Paese al mondo a riconoscere ufficialmente la nazione. Una decisione che ha fatto arrabbiare la Cina, che rifiuta ogni forma di interazione ufficiale tra Washington e l’isola.

Per questo, la Cina ha dichiarato l’avvio di nuove esercitazioni militari nelle vicinanze del confine marittimo con Taiwan. Le esercitazioni, iniziate il 12 agosto alle 12:00 e che termineranno il 14 agosto alle 16:00, avranno luogo al largo della costa della città di Ningbo, a circa 500 km a nord di Taipei, la capitale di Taiwan che Pechino considera una “Provincia Ribelle”. Nonostante si preveda un dispiegamento aeronavale limitato a causa del breve preavviso e della mancanza di prove di un grande schieramento di forze nei porti coinvolti, l’intenzione politica alla base di questa mossa è chiara.

Gli Stati Uniti hanno definito gli scali di Lai come parte della routine di viaggio, affermando che non ci sono motivi connessi a tali tappe che giustificherebbero le azioni considerate “provocatorie” da parte della Cina a Washington e Taipei.