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CHIP: IN DUBBIO I GIUDIZI DEGLI ANALISTI

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Pesa stamane sui mercati il report del Wall Street Journal secondo cui gli investitori hanno messo in dubbio gli upgrading del settore semiconduttori a causa delle valutazioni ancora troppo elevate.

Nell’ultimo mese sia Goldman Sachs che Merrill Lynch hanno aumentato il rating dei semiconduttori, raccomandandone l’acquisto e cio’ ha sollevato alcune critiche.

“Questi analisti stanno facendo gli stessi errori degli analisti di titoli Internet – non considerando le valutazioni e spingendo gli investitori del settore semiconduttori poiche’ e’ l’ultima area di forza della tecnologia”, ha commentato Fred Hickey, editore del bollettino High-Tech Strategist.

Goldman Sachs e Merrill Lynch si difendono dicendo che a causa delle valutazioni dei titoli i guadagni sono limitati, ma che questo non dovrebbe fermare gli investitori.

Il settore semiconduttori e’ infatti significativo; l’industria dei chip e’ una delle prime a riprendersi quando l’economia migliora, quindi la pressione sugli analisti di anticipare il raggiungimento del fondo e il momento in cui iniziare ad acquistare e’ notevole.

Le vendite di chip sono calate del 30,7% a giugno rispetto all’anno scorso, contro il declino del 20,1% di maggio.

Goldman ha rilevato modesti segnali di miglioramento in ordini e scorte, pur ammettendo che i fondamentali del settore siano ancora deboli.

Joseph Osha di Merrill Lynch ha confessato poi di aver avuto difficolta’ a raccomandare il gruppo a causa delle valutazioni, ma crede che i prezzi raggiungeranno il fondo nel prossimo mese.

Gli investitori, pero’, non hanno seguito le raccomandazioni. L’indice dei semiconduttori del Philadelphia Stock Exchange e’ salito brevemente dopo la nota del 31 luglio di Merrill Lynch, ma ora i titoli dei chip sono scesi e sono in calo dell’1,8% per il mese. Rimangono anche in calo dell’1,4% dalla nota del 13 agosto di Goldman Sachs.

Del resto, ad aprile commenti ottimistici da parte degli analisti – quali Jonathan Joseph di Salomon Smith Barney – avevano creato aspettative per la ripresa del settore nella seconda meta’ dell’anno che si sono rivelate infondate.

L’analista di Salomon Smith Barney rimane fiducioso nel raggiungimento del fondo per il settore per fine estate, aggiungendo che “non dovrebbe peggiorare molto dal livello attuale”.

Altri analisti quali Drew Peck di SG Cowen rimangono cauti nelle previsioni. I titoli seguiti da Peck, del resto, vengono scambiati a circa 70 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi.

Mark Edelstone di Morgan Stanley mette anche in guardia da un possibile calo dei prezzi dei titoli se la domanda non dovesse riprendersi velocemente. “Un’economia lenta e una disoccupazione in aumento significa un rischio piuttosto alto”, ha aggiunto.