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Il conto presso le Challenger banks per ora affianca e non sostituisce quello tradizionale

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Avere un conto aperto presso una challenger bank, realtà native digitali in concorrenza con le banche tradizionali, tende più ad affiancare che a sostituire il mondo ancora legato alle filiali “fisiche”.
Secondo un sondaggio di Hype, una delle banche retail digitali operative in Italia che conta 900mila clienti, la stragrande maggioranza dei suoi clienti continua ad avere anche un conto bancario classico, al fianco di quello “digitale”. Lo afferma l’82,7% del campione composto dai 2.228 utenti Hype che hanno partecipato al sondaggio; la quota restante, per quanto minoritaria, ha scelto di abbracciare esclusivamente le nuove forme di servizio bancario digitale.

La filiale bancaria, un lontano ricordo

Chi si dota di un conto presso una challenger bank, comunque, si dice poco legato alla frequentazione delle banche tradizionali presso le quali ha, comunque, aperto un conto.
Il 56,7% dei clienti Hype ha vistato la propria filiale solo due volte nel corso dell’ultimo anno, il 17,3% fino a quattro volte e solo il 12,6% dichiara di superare le otto visite.

A testimoniare la fiducia di cui iniziano a godere realtà come Hype, Tinaba o BuddyBank c’è poi un altro dato: il 63,4% degli intervistati si dice pronto ad affidare parte dei propri investimenti ad una realtà unicamente digitale.

“I clienti della banca oggi, soprattutto le nuove generazioni di under 30, dimostrano di essere soggetti evoluti, che sanno valutare a 360 gradi l’offerta di opportunità che il mercato offre e scelgono lo strumento più adatto alla singola necessità in una gestione della propria liquidità sempre più personalizzata”, ha commentato Antonio Valitutti, General Manager di Hype, “la competizione oggi si gioca non tanto sui costi quanto su servizi innovativi a valore aggiunto”.

Le ragioni della scelta

Alla base dell’apertura di un conto Hype, hanno affermato i clienti, c’è nel 31,5% dei casi, la possibilità di “tenere tutto sotto controllo” attraverso la praticità di utilizzo del proprio smartphone e il 21,2% dalla comodità di non dover andare in filiale. Il 31,3% cita invece la convenienza economica della proposta, mentre il 16,1% ritiene di godere di “servizi migliori” dalla challenger bank. Si conferma assai rilevante il contributo della cosiddetta customer experience, ritenuta un valore “molto importante” per il 61% degli intervistati e “abbastanza importante” da un ulteriore 33,7%.